L’amministrazione comunale di San Gavino ha stanziato 90.000 euro per completare l’impianto antincendio dell’anfiteatro. Una struttura in costruzione da ormai un decennio, che ha già richiesto interventi di manutenzione, inaugurato lo scorso anno e mai aperto al pubblico, costata circa un milione di euro e che inghiottisce continuamente finanziamenti. Una struttura che, secondo il mio parere, difficilmente potrà essere utilizzata, per due motivi di fondo.
L’anfiteatro è stato costruito all’interno del centro urbano, con seri problemi di parcheggio per un raggio di oltre 300 metri e con i cittadini allarmati per le naturali conseguenze ambientali. In secondo luogo, un impianto di simili proporzioni richiede una seria gestione, i cui costi difficilmente sarebbero sostenibili da un gestore, a meno che il Comune non decida di assorbire le spese e scaricarle sul bilancio.
Nei periodi di vacche magre, in un momento in cui il governo taglia abbondantemente le risorse delle amministrazioni locali, oltre alla giusta protesta da indirizzare nei confronti dei governanti, occorre prestare attenzione ai bilanci e operare con molta accuratezza affinché le risorse vengano indirizzate nei settori più importanti della vita della comunità. San Gavino attraversa una seria crisi: le attività artigianali, industriali, commerciali ed agricole sono in forte affanno. Per esempio, le infrastrutture del settore agricolo (strade di campagna, cunette, etc) sono per lo più in stato di abbandono. Un intervento serio in questo settore sarebbe sicuramente più redditizio dell’impianto antincendio dell’anfiteatro.
Più volte, alcuni amministratori, di fronte alle proteste dei cittadini, si sono trincerati dietro alla mancanza di fondi e al patto di stabilità. Qualche mese fa, a detta dell’assessore all’agricoltura, non si riuscivano a reperire 4.000 euro per la sistemazione delle lame del grader. Ora saltano fuori 90.000 euro per l’impianto antincendio di una struttura alquanto discutibile. Sicuramente gli amministratori sapranno trovare ottime giustificazioni amministrative e contabili per una simile spesa. Intanto l’agricoltura, uno dei pochi settori produttivi del paese, si trova con delle infrastrutture fatiscenti.
Fonte: Pietro Scano, Comprendo