Le Province, ha stabilito il consiglio dei ministri, dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2.500 chilometri quadrati. Le nuove province eserciteranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità (le altre competenze finora esercitate dalle Province vengono invece devolute ai Comuni, come stabilito dal decreto “Salva Italia”). La soppressione delle province che corrispondono alle Città metropolitane – dieci in tutto, tra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze – avverrà contestualmente alla creazione di queste (entro il 1° gennaio 2014).
Il premier: il contagio è in corso, non da oggi
Il contagio è in corso, non da oggi. Lo ha ricordato il premier Mario Monti nella conferenza stampa successiva al consiglio dei ministri. «Non abbiamo nessuna intenzione di fare nuove manovre – ha chiarito – Siamo sulla via programmata per il conseguimento degli obiettivi di bilancio. Non vi é l’esigenza di nuove manovre». Il Professore ha poi aggiunto: «dobbiamo fare di tutto, come stiamo facendo, con grande senso di responsabilità da parte dei cittadini e le forze politiche per uscire dalle difficoltà con le nostre forze». Infine, un messaggio ai partiti: non devono allentare «l’impegno e il ritmo decisionale».
Patroni Griffi: restano 40 province e dieci grandi città
L’esito generale della riorganizzazione delle Province, ha spiegato il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri – «porterà a un numero, con qualche unità di approssimazione, intorno alle 40 Province e alle 10 città metropolitane». Il riordino delle Province, ha aggiunto, «deve avvenire con legge dello Stato e per i tempi conteremmo di concludere la normativa entro l’anno. Questo significa avere maggiore elasticità sui tempi intermedi, visto che la riforma incide fortemente sul territorio».
Fonte: Il Sole 24 Ore