Il settore balneare sardo può contare su un nuovo tassello normativo che punta a rafforzare la stabilità del comparto e a promuovere la destagionalizzazione turistica. Dopo l’approvazione all’unanimità, a fine ottobre, della mozione presentata in Consiglio Regionale dal consigliere Alberto Urpi (Sardegna al Centro 2020), è arrivata anche una conferma a livello nazionale con la nuova legge anti-infrazioni, entrata in vigore il 15 novembre.
“Ora la Giunta regionale non ha più scuse. Ogni giorno di immobilismo rappresenta una perdita economica e occupazionale per il settore balneare” ha dichiarato Urpi, sottolineando l’urgenza di recepire immediatamente la norma nazionale.
La mozione del consigliere aveva anticipato quanto ora sancito dalla legge nazionale: la possibilità di mantenere le strutture balneari operative tutto l’anno, senza obbligo di smontaggio. Questo provvedimento non solo facilita il lavoro degli imprenditori, ma promuove anche una destagionalizzazione dei flussi turistici, valorizzando le coste sarde anche nei mesi autunnali e invernali.
“Già con la mozione da me presentata avevamo evidenziato la necessità di non smontare le strutture balneari, un processo costoso, dannoso per l’ambiente e stressante per le imprese” ha aggiunto Urpi. “Il Consiglio Regionale ha accolto quella proposta con un voto unanime, condiviso da tutte le forze politiche. Ora la legge nazionale rafforza ulteriormente questa linea, e la Giunta deve agire senza esitazione”.
Urpi ha ribadito come il provvedimento possa incidere positivamente su un comparto strategico per l’economia della Sardegna, che conta oltre 1.200 imprese e più di 10.000 lavoratori. Un intervento tempestivo, secondo il consigliere, permetterebbe agli operatori del settore di pianificare con maggiore serenità il proprio lavoro, oltre a creare una nuova opportunità di sviluppo turistico in un contesto climatico favorevole.
“Grazie al nostro clima mite, possiamo attrarre turisti anche nei mesi non tradizionalmente turistici, generando un circolo virtuoso che valorizza non solo le nostre coste, ma anche l’entroterra” ha spiegato Urpi. “Ogni giorno perso equivale a mancati introiti per gli imprenditori, ma anche a un’occasione sprecata per l’economia sarda”.
Il consigliere ha infine lanciato un appello alla Giunta regionale affinché agisca immediatamente per recepire la normativa nazionale: “Se la Giunta non intende muoversi, spieghi ai sardi e all’intero comparto perché non vuole farlo. Adesso non ci sono più motivazioni per ritardare questo intervento”.
L’attenzione ora è rivolta alle decisioni della Giunta, chiamata ad agire in tempi brevi per dare risposte concrete a un settore che rappresenta una risorsa strategica per l’economia della Sardegna.