All’indomani della tappa sangavinese del Festival Strade dello Zafferano di Sardegna DOP, la Pro Loco di San Gavino Monreale ha voluto rivolgere un caloroso ringraziamento a tutte le persone che hanno partecipato e contribuito a rendere questo evento un vero successo.
“La presenza di un gran numero di visitatori è stata fondamentale per celebrare insieme una delle eccellenze uniche del nostro territorio” – ha detto Antonella Caboni, presidente dell’associazione turistica sangavinese, che ha anche voluto espressamente ringraziare – “chi ci ha supportato e ha collaborato con noi, e naturalmente anche alle tantissime persone che hanno preso parte al pranzo organizzato in Piazza Marconi, dove l’atmosfera conviviale e i sapori autentici del nostro speciale menu allo Zafferano hanno reso la giornata davvero memorabile”.
Il lavoro della Pro Loco non si ferma mai e il direttivo è infatti già operativo in vista dei prossimi eventi. Natale è dietro l’angolo e siamo stati abituati a dolci sorprese e iniziative dedicate a grandi e piccoli.
Nonostante gli ottimi riscontri della tappa sangavinese della storica sagra dello zafferano, Antonella Caboni, alla luce dei tanti commenti e considerazioni delle ultime ore, ha voluto rimarcare pubblicamente alcuni concetti alla base del lavoro quotidiano del direttivo della Pro Loco e del modo di intendere l’impegno quotidiano alla guida dell’associazione turistica.
“Il Festival Strade dello Zafferano – sottolinea infatti Antonella Caboni – non appartiene esclusivamente alla Pro Loco, all’amministrazione comunale o a qualsiasi altra associazione o ente intermedio. È una tradizione che appartiene al cuore della nostra comunità, nata dal popolo e dedicata al popolo, costruita nei decenni – mattone dopo mattone – con passione, sacrificio e il lavoro instancabile di chi crede nel valore della nostra identità”.
Un riconoscimento del valore dell’eredità ricevuta da chi ha dato vita all’evento, dai primi anni a oggi, ma anche al valore delle tradizioni, di quel “filo rosso” – non a caso il colore dello Zafferano – che unisce le generazioni passate, presenti e future.
“Rispettare e tramandare le tradizioni non è solo un omaggio al passato, ma un atto d’amore verso il futuro. Le nostre radici raccontano chi siamo e cancellarle con un colpo di spugna porterebbe via un pezzo della nostra essenza. La vera ricchezza – rimarca Antonella Caboni – è quella di un territorio che sa evolvere senza stravolgere la propria identità, trovando nell’eredità culturale, musicale, artistica e gastronomica la propria forza e il proprio orgoglio”.