Glencore ha annunciato un forte ridimensionamento delle attività dello stabilimento della Portovesme srl, dichiarando una transizione dell’impianto industriale per la produzione di zinco e piombo verso un’attività produttiva basata esclusivamente sul processo Waelz nel sito di Portovesme, la chiusura della linea SX e dell’impianto elettrolisi, e l’avvio di una campagna temporanea di produzione di “lega tripla” nel sito di San Gavino. Per questo la RSU dello stabilimento di San Gavino Monreale ha diramato un comunicato che riportiamo integralmente di seguito.
Comunicato RSU stabilimento di San Gavino Monreale
Dopo esserci presi 48 ore per fare delle riflessioni e metabolizzare le notizie apprese nel corso dell’incontro tenutosi in data 05.09.2024, riteniamo doveroso fare alcune considerazioni:
– Non nascondiamo una forte preoccupazione e rabbia per una delle notizie apprese nel corso della stessa riunione. L’azienda ha, infatti, comunicato la decisone di GLENCORE di avviare la fermata totale della linea zinco nello stabilimento di Portoscuso, dichiarando di voler lasciare in marcia solo i forni Waelz (forni che vengono utilizzati per lo smaltimento dei fumi di acciaieria).
In questi ultimi anni abbiamo visto cambiare in continuazione gli scenari di marcia e abbiamo sentito e subito tante decisioni drastiche che hanno portato alla fermata della linea piombo (che ha determinato la fermata della nostra fonderia e del forno KSS), dell’arrostimento e di altri impianti.
Oggi, con quest’ultima decisione, la situazione è la seguente: lo stabilimento di Portoscuso fermerà l’80% degli impianti e l’impianto di San Gavino Monreale verrà solo temporaneamente riavviato.
Secondo quanto riferito dai vertici, la crisi energetica è sempre stata il problema principale, ma il rapporto di fiducia che si era venuto a creare si è sgretolato totalmente e noi stentiamo a credere che questa sia la reale motivazione che ha portato alla situazione sopradescritta.
Della tanto acclamata riconversione ad oggi non si ha nessuna certezza considerato che “lo studio di fattibilità”, che inizialmente doveva essere concluso entro dicembre 2023 e poi entro giungo 2024, oggi ancora non ha dei tempi certi di conclusione.
– Non possiamo comunque non ricevere con positività la notizia comunicataci dall’azienda, relativa al MOMENTANEO riavvio della nostra storica fonderia per la lavorazione della lega tripla che arriva dall’estero e altre eventuali lavorazioni.
Non possiamo comunque abbassare la guardia (la fiducia ormai è venuta meno) perché a oggi non conosciamo ancora le condizioni di questo riavvio.
Non conosciamo, infatti, né la durata di questa campagna né abbiamo informazioni relative alla forza lavoro che verrà impiegata nel corso della stessa (lavoratori diretti e indiretti).
Lavoratori indiretti che svolgevano, prima della chiusura di un anno e mezzo fa, diverse mansioni (mensa, manutenzione, pulizie civili e industriali), tutti servizi indispensabili per il benessere e la sicurezza di tutti coloro che prestano servizio all’interno dello stabilimento.
Sicuramente sarà un’opportunità per dimostrare ancora una volta la nostra professionalità nella speranza che porti qualcosa di sicuro per il nostro futuro.
Ciò detto, non possiamo che esprimere la nostra solidarietà e supporto ai colleghi di Portoscuso.
La RSU di San Gavino, le lavoratrici e i lavoratori, si oppongono alla decisione della fermata della linea zinco che porterà solo fame e miseria in un territorio che ha già pagato a caro prezzo le conseguenze della crisi industriale e che potrebbe avere gravi ripercussioni anche in caso di un’ipotetica riapertura totale dello stabilimento di San Gavino.
Appoggeremo e sosterremmo con forza tutte le iniziative atte ad una risoluzione positiva della vertenza perché solo uniti si può uscire da questa crisi e solo uniti possiamo dare il nostro contributo.
RSU, lavoratori e lavoratrici dello stabilimento di San Gavino Monreale
