L’arte muralistica è spesso pregna di simboli; talvolta riflette e rappresenta aspetti pregnanti dei luoghi in cui sorge. Così sono nati, per celebrare il decennio di vita dell’Associazione Culturale Skizzo, i quattro murales che incorniciano l’area di Piazza Michelangelo a San Gavino Monreale, a cura degli artisti Sardomuto, Cau’s works, Hitnes e Mamblo.
Un castoro gigante che con i suoi denti rosicchia il legno, sì, ma da buon artigiano in grado di creare una catasta di “scannixeddusu” in stile sardo; un altrettanto imponente fenicottero, dalla posa insolita e irrealistica, tutto intento nell’antica arte del lavoro a maglia; segue il geotritone sardo, anfibio endemico della Sardegna, immerso nelle acque della sua grotta, ma che ricordano anche remote ere geologiche e le paludi che in tempi antichi potevano rivestire vaste aree del Campidano; e infine lui, il bruco verde e giallo della farfalla macaone, che striscia sui rami di finocchietto in compagnia di una ranocchia e di una coccinella, ricreando, in forma stilizzata, proprio quella parte di campagna su cui si affacciano le ultime abitazioni di questa porzione periferica del paese.
Così come in via Eleonora d’Arborea, in pieno centro storico, i murales realizzati da Sergio Putzu (e altri artisti con lui) raccontano stralci della vita contadina di un tempo non troppo lontano, con i colori caldi della terra cruda, dei pomodori secchi e del grano o, ancora, in zona Nuraci, i vivaci colori dei murales realizzati dall’Associazione Delfino e Gisella Mura celebrano la tradizione e la diversità, anche qui, in piazza Michelangelo, elementi identitari, naturalistici e culturali ritornano in modo pregnante, mescolandosi talvolta a motivi fantastici, curiosi e insoliti.
Impossibile qui riassumere tutto ciò che è stato realizzato in dieci anni, sulla spinta iniziale dell’Associazione Skizzo, sin dai primi capolavori dell’artista Giorgio Casu e con il contributo di moltissime altre persone, artisti professionisti e non.
Vale allora la pena di fare un salto a San Gavino per immergersi in una collezione di mondi creativi, frutto del lavoro di tanti e della convinzione, condivisa da molti, che vivere meglio è possibile: a volte, basta solo un po’ di colore.
La.F.