Anche a Cagliari si svolgerà un presidio – dalle 10 alle 13 in piazza Garibaldi – per chiedere il cessate il fuoco in Palestina e Ucraina nel giorno della mobilitazione nazionale per la pace, sabato 24 febbraio.
“Stati e Governi – si legge nel manifesto che riassume le motivazioni della mobilitazione – sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti mediante gli strumenti della diplomazia e della politica. La conseguenza è che la guerra e la barbarie sono nuovamente tornate a essere le uniche opzioni in campo. Basta, questa logica distruttiva va fermata”.
Sarà ampia e partecipata la manifestazione alla quale, a Cagliari, hanno aderito numerose associazioni. Una rete unita sul territorio come a livello nazionale per “ribadire il no a tutte le guerre e al riarmo, per costruire un mondo di pace, di sicurezza e di benessere”.
Sono undici i punti sui quali la rete chiede un impegno alle istituzioni italiane ed europee: la messa al bando delle armi nucleari; la riduzione delle spese militari a favore della spesa sociale, sanitaria, per la tutela ambientale del territorio e per una difesa civile e nonviolenta; la riconversione dell’industria bellica, che sta traendo immensi profitti dalle guerre e dai conflitti armati; l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza; la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari e l’assistenza alla popolazione palestinese; il riconoscimento dello Stato di Palestina, la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania; la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina, per porre fine all’illegale occupazione russa e per costruire le condizioni di libertà , democrazia, convivenza e di sicurezza comune per l’Europa intera; il riconoscimento del diritto di asilo e la protezione a dissidenti, obiettori di coscienza, renitenti, disertori, profughi, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti sociali e sindacalisti vittime della repressione politica in ogni contesto e nazione; il rafforzamento dell’azione umanitaria e di protezione dei diritti umani nei contesti di violenza strutturale; lo stanziamento dello 0,7% del Pil a favore della cooperazione allo sviluppo; la promozione di conferenze regionali di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per ricostruire convivenza e sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente e in Africa.
A sostegno del manifesto per la pace, a Cagliari come in tantissime città d’Italia si svolgeranno manifestazioni e presìdi sabato, a due anni dall’invasione russa dell’Ucraina.
Ecco le associazioni che aderiscono a Cagliari: Cgil, Css, Anpi, Arci, Cascom, Tavola sarda della Pace, l’ Assotziu Consumadoris Sardigna, Ufficio Studi G.M. Angioy, Comitato per la Riconversione della Rwm, Sardegna Pulita, Donne Ambiente Sardegna, Chiesa Ortodossa Italiana, Scuola di Cultura Politica F. Cocco, Alleanza Verdi Sinistra, WarFree – Liberu de sa Gherra, Comitato Sardo no Armi – No Guerra, Pace Terra Dignità , Isde Sardegna Medici per l’Ambiente, Legambiente Sardegna, Sarditinera Onlus, Sardigna Natzione Indipendentzia, Associazione Stop Rwm, Sinistra Futura, Forum sardo Terzo settore.