Alberto Urpi, Sindaco di Sanluri e Presidente del Consiglio dell’ANCI Sardegna, ha ufficializzato la sua candidatura per le prossime elezioni regionali.
Il 25 febbraio 2024 i cittadini della Sardegna saranno chiamati al voto per l’elezione del Presidente della Regione e per il rinnovo del Consiglio Regionale. In questi giorni iniziano a sciogliersi le riserve dei candidati chiamati a rappresentare il territorio: tra questi, uno dei nomi di cui più si è parlato era proprio quello di Alberto Urpi, che ha ufficializzato in questi giorni il suo impegno per le Regionali.
“Mi candido – spiega Urpi – per dare una rappresentanza forte al Medio Campidano in seno al Consiglio Regionale per far sì che il Medio Campidano e i suoi cittadini non si sentano più secondi a nessuno come Provincia e neanche per finanziamenti ottenuti”.
Alberto Urpi correrà con il partito Sardegna al Centro. “Sono certo che sia più importante votare la persona che il simbolo di un partito – evidenzia – sono le persone a fare le cose e a portare a casa gli obiettivi. Il Medio Campidano ha avuto per troppo tempo ha avuto solo simboli di partito che poi hanno portato debolezza al territorio”.
Dunque saranno le persone – e non i simboli – al centro della campagna elettorale della lista: “Abbiamo cercato di fare una lista forte ed equilibrata tra la Marmilla, la zona centrale della SS 131, territorio Guspinese, Arburese e Villacidrese, cercando di dare forza e autorevolezza al Medio Campidano. I candidati della nostra lista saranno Michela Dessì (imprenditrice agricola ad Arbus), Milena Lussu (imprenditrice agricola che lavora nella Sanità a Villacidro) e Paolo Raccis (medico di famiglia a San Gavino). Certamente se io dovessi entrare in Consiglio Regionale – sottolinea Urpi – non sarò lì per chiedere il permesso di parlare del territorio”.
Lo slogan di Alberto Urpi sarà “La politica del fare”: “Vorrei portare in Regione l’esperienza accumulata come Sindaco. Mi candido – conclude Urpi – per far sì che anche l’azione della Regione sia ispirata alla politica del fare, ossia la politica dei risultati, delle cose concrete per generare più opportunità per la cittadinanza”.