Se si è interessati, i giovani fino ai 36 anni possono richiedere anche nel 2023 il rimborso affitti. Il bando per suddetto bonus era attivo anche per gli anni 2021 e 2022, dunque si tratta della terza annualità di fila per cui si ha l’occasione di risparmiare sull’affitto. Nello specifico, si parla di un rimborso pari al 20% della spesa annuale versata per l’affitto della propria dimora, per la quale bisogna disporre di un contratto di locazione. Una volta effettuata la dichiarazione dei redditi, stando a quanto stabilito dalla Legge del Bilancio, si entrerà in possesso del rimborso versato direttamente dall’Agenzia delle entrate, rientrando di un quarto di quanto precedentemente investito.
Prima di iniziare il procedimento di richiesta del bonus affitti è doveroso assicurarsi di essere in possesso dello SPID – e in questo senso rimandiamo al sito letterasenzabusta.com per sapere come procedere all’attivazione dello spid online gratis – o degli altri 2 strumenti validi per l’autenticazione nei siti degli enti pubblici, ovvero la Carta Nazionale dei Servizi e la Carta d’Identità Elettronica. Per poter ottenere il rimborso affitti nell’anno 2023, si necessitano di alcuni requisiti essenziali a soddisfare la richiesta avanzata, ma bisogna anche seguire una procedura standard. Date le difficoltà a cui si potrebbe andare incontro, è bene informarsi scrupolosamente a riguardo: a tal proposito, ecco una guida per capire quali sono i requisiti e come fare richiesta per il rimborso affitti.
I requisiti per il rimborso affitti 2023
Stando a quanto stabilito dal Decreto Legge, ci sono di base tre requisiti minimi per poter ottenere il rimborso affitti 2023, oltre ovviamente all’essere dei giovani con meno di 36 anni. Inoltre, si segnala che ciascun comune italiano può eventualmente inserire ulteriori richieste da avanzare ai suoi cittadini. Il primo dei tre punti riguarda direttamente l’ISEE, poiché possono accedere al bonus soltanto coloro che presentano una dichiarazione dei redditi inferiore a 17.145 euro. Tuttavia, fanno eccezione quelli che presentano un ISEE fino ai 35.000 euro ma che hanno una perdita registrata del reddito IRPEF superiore al 25%. Per constatare l’effettività della perdita, viene realizzato un confronto con le dichiarazioni fiscali delle due annate precedenti a quella corrente.
Gli altri requisiti, invece, sono relativi al possesso della cittadinanza italiana o di un’altra nazione interna all’Unione Europea, nonché al possesso di un permesso di soggiorno la cui durata è pari ad almeno un anno. In alternativa, il permesso di soggiorno può essere quello di lungo periodo concesso dall’UE. L’ultimo dei tre punti da soddisfare riguarda la residenza, poiché è assolutamente necessario essere residenti dell’immobile per cui si richiede il rimborso affitti. Ovviamente, ne consegue che si sia in possesso di un regolare contratto di locazione, senza arretrati fiscali. Sono esclusi dalla richiesta del bonus coloro che hanno già ricevuto un altro aiuto statale, come ad esempio il Reddito di Cittadinanza.
Come richiedere il rimborso affitti
Tutti i cittadini possono richiedere il rimborso affitti 2023 se soddisfano i requisiti sopra descritti, per cui basta inoltrare la domanda online servendosi della piattaforma ufficiale adoperata dalla regione d’appartenenza. L’accesso alla suddetta avviene tramite le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, ma si ha la possibilità eventualmente di recarsi in un qualunque ufficio fisico o a quelli del CAF, richiedendo il modulo cartaceo da compilare. Inoltre, si segnala che con il bonus prima casa under 36, chi acquista per la prima volta un’abitazione tramite mutuo, ha diritto a una garanzia per coprire l’80% della cifra sborsata per l’acquisto. L’ISEE però non deve superare i 40.000 euro, comprendendo tutti i componenti del nucleo familiare. Non si può accedere al bonus se il mutuo supera i 250.000 euro, e non si è considerati idonei nemmeno se si fa richiesta per una seconda casa.
