Una richiesta di convocazione urgente, per riprendere le fila del confronto e fare il punto sullo stato della vertenza Portovesme srl: è quanto chiede il Gruppo di lavoro al tavolo del Mimit, con una lettera inviata stamattina al ministro Urso e alla sottosegretaria Bergamotto.
“La vertenza non ha conosciuto alcuna evoluzione positiva e, a distanza di tre mesi, anche alla luce delle recenti dichiarazioni rese dal ministro sulla mancata presentazione di un piano industriale da parte di Glencore – scrivono unitariamente i rappresentanti del Gruppo di lavoro – è quanto mai urgente riprendere le fila del confronto e fare il punto sullo stato della vertenza”.
I firmatari sono Fausto Durante, Cgil Sardegna, Emanuele Madeddu, Filctem Sardegna Sud Occidentale, Antonello Saba, Cisl Sulcis Iglesiente, Vincenzo Lai, Femca Cisl Sud Sardegna, Federico Matta, Uil Sulcis Iglesiente e Pierluigi Loi, Uiltec Uil.
Nella lettera al ministero, il richiamo ai punti prioritari della vertenza: “In merito alla sostenibilità ambientale delle nuove produzioni previste nei progetti di riconversione, era stato sottolineato che la sicurezza, la salute dei lavoratori e dei cittadini e la tutela ambientale non sono oggetto di contrattazione e che, quindi, gli enti preposti dovranno approfondire ed esprimersi nel dettaglio sulle proposte della multinazionale”. Un punto fermo anche in riferimento alle “doverose procedure autorizzative riguardo un possibile percorso di riconversione disposte di recente dalla Regione”.
E ancora, i sindacati ricordano le precondizioni poste nel corso delle riunioni al ministero: il riavvio della linea zinco per garantire la transizione in attesa del possibile switch tecnico, la creazione di una filiera per incrementare l’occupazione e le prospettive industriali, l’inserimento nel percorso di riconversione dello stabilimento di San Gavino. “Val la pena ricordare che nel corso del confronto, in particolare nella riunione del 17 maggio – scrivono – era emersa da parte dell’azienda un’apertura rispetto alla riattivazione, seppur graduale, della linea zinco, sulla quale, invece, non è stato fatto alcun passo avanti. In merito allo stabilimento di San Gavino, si è compiuta per circa un mese una sperimentazione della quale, al momento, non c’è un riscontro ufficiale”.
Sono queste le questioni aperte e dirimenti sulle quali secondo i sindacati è necessario fare il punto attraverso la riattivazione del confronto.