La Marmilla dice ’No’ all’eolico selvaggio. Agricoltori, allevatori e cittadini con oltre 40 trattori hanno sfilato in corteo da Genoni a Barumini per alzare la voce contro il possibile progetto di costruzione di un parco eolico da 17 aerogeneratori alti oltre 200 metri, come un grattacielo di 80 piani ciascuno, nel territorio di Barumini a pochi passi da uno dei simboli archeologici più conosciuti della Sardegna: il sito Unesco ‘Su Nuraxi’.
MANIFESTAZIONE. Una manifestazione proposta proprio dai soci Coldiretti del territorio insieme agli amministratori locali dei comuni interessati, tutti fortemente preoccupati per l’impatto che avrebbe il progetto sul sistema agricolo della Marmilla, oltre che per lo sviluppo di una zona altamente vocata al turismo archeologico-culturale. Alla riunione dei Consigli comunali delle amministrazioni coinvolte, aperta al pubblico, hanno partecipato circa 20 Comuni rappresentati da Anci Sardegna, dall’Unione dei Comuni della Marmilla e dai sindaci di: Barumini, Genoni, Escolca, Villanovafranca, Sanluri, Siddi, Nuragus, Las Plassas, Gergei, Villamar, Tuili, Setzu, Collinas, Gesturi, Lunamatrona, Nurallao ed Escalaplano.
COLDIRETTI. “Quella di oggi è una battaglia che ci deve vedere tutti uniti. Su questo progetto ci sono ingenti ritorni economici per chi lo gestisce, ma poco o nulla per le comunità locali lasciate estranee a qualsiasi decisione sul proprio futuro energetico – sottolinea il presidente Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu – come sul cibo sintetico e con la petizione Coldiretti portata al ministero, i sardi si sono uniti con 200 mila firme, così su questo tema restando uniti, si possono raggiungere altrettanti risultati”. Anche per il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba “le energie rinnovabili possono essere il futuro solo se i progetti sono condivisi con le comunità locali – dice – avere una Sardegna ‘green’ è auspicabile, ma solo a fronte di un progetto strutturato che parta dalle aree compromesse e non vocate all’agricoltura o ad altro modello di sviluppo scelto dai territori”.
Secondo Giorgio Demurtas, presidente di Coldiretti Cagliari, infine “basta progetti calati dall’alto – dice – non si può entrare in casa di qualcuno senza chiedere il permesso. È necessario che la Regione, insieme alle altre del Sud Italia, intervenga per dare voce ai suoi territori su temi così importanti come quelli dell’energia verde – conclude – i benefici delle energie rinnovabili devono essere concreti e reali per i cittadini”.
REGIONE SARDEGNA. “Ho voluto partecipare personalmente a questa assemblea per manifestare il mio dissenso contro l’installazione di un impianto eolico a ridosso del complesso nuragico, unico sito Unesco attualmente presente in Sardegna”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, in occasione dell’incontro promosso da Coldiretti sull’installazione di un impianto eolico vicino al complesso nuragico “Su Nuraxi” di Barumini. “Ho anche ribadito la posizione della Regione Sardegna in riferimento alla politica energetica nazionale, ricordando come l’impugnazione del ‘Decreto Energia’ abbia consentito, con l’avvento del Governo Meloni, l’avvio di un’interlocuzione serrata, al fine di raggiungere un accordo sulla modifica che includa una corretta pianificazione territoriale e adeguate misure di compensazione per la Sardegna”, ha aggiunto l’assessore Porcu.
“Siamo consapevoli che la Sardegna sarà chiamata a fare la sua parte nella transizione energetica, nell’interesse complessivo della Nazione – ha continuato l’Assessore della Difesa dell’ambiente – ma questo deve avvenire con una concertazione che, partendo dalle comunità locali, consenta di individuare le aree idonee. Partendo dapprima dai siti già compromessi ed evitando di intaccare, quanto più possibile, il territorio che può e deve essere destinato preliminarmente allo sviluppo agricolo, pastorale e turistico, fondamentale per l’economia isolana”.
“L’attuale quadro autorizzatorio è frutto di un impianto normativo, fortemente voluto dal Governo Draghi, per il raggiungimento di obiettivi imposti dall’Unione europea. Perciò, stiamo lavorando a stretto contatto con il Governo Meloni per consentire alla Sardegna di giocare un ruolo centrale nella programmazione energetica, anche con il riconoscimento di adeguati ristori economici, direttamente in favore della Regione, in misura superiore al 3%, attualmente riconosciuto ai Comuni, che possano consentire un’efficace e immediata riduzione dei costi energetici per tutti i residenti nell’Isola”, ha concluso l’assessore Porcu.
COMITATO. Anche per questo dal territorio si sono sollevati i ‘no’ al tentativo di generare profitti dalla Sardegna senza consentire ai cittadini di essere protagonisti del proprio futuro. Inoltre è stato chiesto lo stop a decisioni calate dall’alto senza condividere le scelte di sviluppo con chi vive nel territorio come le tante aziende agricole e zootecniche e con i Comuni che faticosamente hanno costruito un percorso di sviluppo basato sul turismo storico-culturale legato a uno dei siti archeologici più importanti della Sardegna.
PROPOSTE. Dai manifestanti è stato chiesto, invece, uno sviluppo energetico ‘green’ e sostenibile del territorio compatibile con la sua vocazione agricola e turistica. Un altro ’sì’ è arrivato per la tutela del sito Unesco ‘Su Nuraxi’ seguendo il percorso attivato dalla Soprintendenza, Direzione regionale musei e Fondazione Barumini, che ha portato il sito a diventare un’eccellenza per il turismo archeologico-culturale. Infine la richiesta alla Regione di un Piano energetico regionale che tenga conto delle proposte dei territori e dei benefici per i sardi.