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San Gavino Monreale
venerdì, 27 Dicembre 2024

Troppe croci sulla SS 196 tra Guspini e Decimomannu. Chi ha le competenze su questa strada maledetta continua a latitare e i politici di turno continuano a promettere la sua messa in sicurezza. Parole al vento!

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L’ultimo fatale schianto il 27 dicembre 2022. L’auto, una Renault Clio, al Km 14 del lungo rettilineo tra Villacidro e Villasor ha terminato la sua corsa contro una canala di irrigazione in cemento ed ha spezzato la vita di Fabrizio Zara, 35 anni. Andava a firmare il contratto di lavoro in un’azienda di Sestu.

Destino? Forse…ma se nell’impatto Fabrizio non avesse trovato la canala in cemento sarebbe morto comunque? E perché quelle vecchie e inutilizzate canale lunghe alcuni chilometri si trovano ancora ai bordi della statale 196? Perché non sono mai state rimosse? Di chi è la competenza?

Morti e feriti non si contano più sulla statale 196. Una strada stretta con lunghi tratti di rettilineo e con il manto stradale ingannevole. Una strada percorsa ogni giorno da centinaia di mezzi di ogni tipo, automobili, moto, autocarri, mezzi agricoli. Difficili e pericolosi i sorpassi. Basta un errore di pochi centimetri per trovarsi fuori strada senza che ci si renda conto dell’accaduto. Pericolosissimi gli incroci a raso. Quello conosciuto come incrocio di “S’acqua cotta” conta già alcuni morti oltre che numerosi feriti. Doveva essere realizzata una rotonda in modo da mettere in sicurezza almeno quell’incrocio, ma finora solo promesse e parole al vento.

Chi come me percorre tutti i giorni quella strada e ne conosce i pericoli, aspetta con ansia che la rotonda venga finalmente costruita. Tornando indietro nel tempo ritornano in mente le battaglie dei sindaci del territorio nel rivendicare la messa in sicurezza della statale.

Oggi sembra essere venuta meno anche la spinta degli amministratori e dei politici e prevale una sorta di rassegnazione. Nel punto esatto dove Fabrizio ha esalato l’ultimo respiro c’è un bel fiore giallo accanto ad una canala idrica frantumata. Vedendo il fiore diventa impossibile non pensare a Fabrizio, pur non avendolo mai conosciuto. Mi piace immaginare che la sua morte non sia stata inutile.

Spero e chiedo ai politici e amministratori che possono fare qualcosa per mettere a posto la strada, di percorrere quel tratto intorno al km 14, vicino al bivio per Serramanna e di osservare, almeno per un attimo, quel fiore giallo. Quel fiore giallo rappresenta Fabrizio Zara. Per Fabrizio e per tanti altri sfortunati come lui è necessario che gli amministratori riprendano l’iniziativa per fare in modo che la statale 196 non diventi un cimitero a cielo aperto.

Angelo Concas per Sardegna24.News

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