L’autunno è alle porte, arrivano i funghi. Con l’arrivo dell’autunno si riapre la stagione dei funghi e, come tutti gli anni, sono molti gli appassionati che si avventurano all’interno dei boschi, così come sono numerosi i casi d’intossicazione e avvelenamento dovuti ad una errata determinazione micologica.
Il terreno umido e una temperatura mite sono le condizioni ottimali per la nascita dei funghi nei boschi, le specie sono tante e non tutte commestibili, spesso si differenziano tra loro per caratteristiche che soltanto un esperto micologo sa riconoscere, alcune specie vanno consumate previa spellatura o bollitura, altre presentano parti commestibili e parti non commestibili.
Andar per funghi è divertente e rilassante, ma bisogna tener conto di alcune importanti regole, come quella di girare con un cestino e mai con un sacchetto di plastica, raccogliendo i funghi mai in maniera indiscriminata, tenendo conto che anche il fungo velenoso deve poter continuare la sua opera a favore dell’ambiente.
Anche il metodo di raccolta è una operazione da non sottovalutare, il fungo va afferrato alla base ed estirpato con una leggera rotazione, senza scavare o rastrellare intorno, perché potremmo distruggere il micelio, che si può paragonare ad un albero, di cui il fungo costituisce il suo frutto. Una volta pulito accuratamente con un coltello adatto, si ripone nel cestino.
È bene non fidarsi delle credenze popolari per la determinazione di un fungo: non è vero che tutti i funghi mangiati dagli animali sono commestibili, non è assolutamente vero che qualsiasi fungo dopo prolungata cottura diventa commestibile, non è vero che i funghi che cambiano colore al taglio sono tutti velenosi, e non è vero che i funghi commestibili a contatto con quelli velenosi diventino velenosi. È quindi doveroso rivolgersi ad un esperto prima di consumare i funghi se non si è assolutamente sicuri della loro commestibilità.
Da studioso di micologia mi fa letteralmente rabbia vedere il bosco deturpato mentre si riempiono i cofani delle macchine con i funghi. Senza contare la maleducazione di chi entra in terreni privati, spesso con bestiame o chi lascia i cancelli aperti e deturpa i muretti a secco. Auspico da anni una legge che regolamenti la raccolta dei funghi, a cui ho collaborato con l’associazione Monte Linas. Il rispetto per la natura e i suoi frutti resta per me sacro.
Claudio Seda