Durissimo botta e risposta tra Massimo Zedda, leader dell’opposizione in seno al consiglio regionale, e Mario Nieddu, assessore regionale alla Sanità.
“Ammontano a circa un miliardo di euro le risorse mai spese e mai impegnate dalla Regione Sardegna in sanità – accusa Massimo Zedda – . Sono risorse nazionali, sinora non utilizzate: ferme, bloccate nelle casse regionali e nelle pieghe di bilancio, mentre il sistema sanitario dell’isola fa acqua da tutte le parti e rischia di affondare. A pagare l’inefficienza del presidente della Regione e della sua giunta sono sempre le cittadine e i cittadini. Che fanno i conti con liste d’attesa lunghissime (ci sono circa 30 milioni di euro non spesi), con strutture fatiscenti (con 467 milioni a disposizione per l’edilizia sanitaria), con la carenza di medici e personale ospedaliero (e diversi milioni di euro pronti per sbloccare le graduatorie esistenti ma anche per nuovi concorsi, che questa giunta ha dimenticato), con rinvii inauditi anche per le cure oncologiche, mentali e per i consultori (circa 70 milioni i milioni già disponibili per questi settori), con la chiusura dei pronto soccorso, d’interi reparti quando non di tutto l’ospedale, in diverse zone della Sardegna”.
“Sono solo alcuni esempi – continua Zedda – ma intanto il presidente della Regione annuncia la creazione di case e ospedali di comunità, centrali operative e quant’altro sui territori. Grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel frattempo, però, sempre dalla stessa Giunta, partono richieste – irricevibili, chiaramente, dallo Stato e dall’Europa – per la proroga eccezionale delle scadenze nella presentazione dei progetti da finanziare proprio con le risorse del Pnnr. Non solo presidente e Giunta non sanno di avere soldi pronti in cassa da spendere subito per migliorare i servizi ai cittadini, ma neppure parlano tra loro, se non di poltrone da spartire”.
Di diverso avviso l’assessore Mario Nieddu, che difende l’operato della Giunta Solinas e contrattacca. “La maggior parte delle risorse tirate in ballo – afferma l’assessore – risalgono addirittura al 2006. Sono finanziamenti che non possono essere persi a differenza del Pnrr che aveva tempi ben definiti e sul quale abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi, nonostante la pandemia: 270 milioni di euro, che avremo sicuramente perso senza la nostra programmazione”.
“Oggi abbiamo approvato un programma di interventi da 270 milioni di euro dal PNRR, risorse che porteranno nuovi servizi e un nuovo modello di Sanità nell’Isola. Siamo al lavoro per scrivere il futuro della nostra Sanità e tuttavia ci ritroviamo ad assistere a forzature strumentali il cui unico scopo non è l’interesse dei cittadini, ma è quello di destabilizzare, gettando ombre sull’operato dell’attuale esecutivo regionale” – rimarca Nieddu.
Sul lavoro svolto dall’esecutivo l’esponente della Giunta Solinas sottolinea: “In questi anni, ancora prima che si sentisse parlare di Pnrr, abbiamo approvato stanziamenti per centinaia di milioni di euro per l’edilizia sanitaria e l’ammodernamento tecnologico dei nostri ospedali e dei presidi territoriali, ma soprattutto abbiamo affrontato due anni di pandemia, una piaga senza precedenti che abbiamo combattuto efficacemente e che ha avuto priorità assoluta, non solo per la Sardegna, ma per tutta l’Italia e l’intero pianeta. Proprio nel corso dell’emergenza abbiamo impegnato importanti risorse per assumere personale sanitario, arrivando a reclutare ogni medico in Sardegna che fosse anche solo in possesso della laurea e dell’abilitazione. Stiamo ricostruendo una sanità che abbiamo trovato in ginocchio, tra mille difficoltà. In questo momento, così delicato per il nostro territorio, sarebbe più auspicabile, da parte di chi siede ai banchi dell’opposizione in Consiglio regionale, un atteggiamento più costruttivo e responsabile, anziché attacchi confusi e accuse che non rendono giustizia al grande impegno che stiamo portando avanti per restituire ai sardi le cure e l’assistenza migliori”.