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venerdì, 22 Novembre 2024
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Intervista a Eloisa Abis, Sangavinese dell’Anno

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L’edizione 2021 del Premio Tomasi Gioielli Sangavinese dell’Anno ha visto premiare una nostra concittadina che nel 2021 si è distinta soprattutto per il grandissimo impegno profuso per la diffusione della cultura del “dono” e della solidarietà, in particolare per la sensibilizzazione alla donazione del sangue

Parliamo di Eloisa Abis, vicepresidente vicario di Thalassa Azione APS, l’associazione regionale dei pazienti talassemici sardi, vicepresidente vicario di AVIS Provinciale del Medio Campidano e colonna portante dell’AVIS Comunale di San Gavino

In occasione della cerimonia di premiazione abbiamo intervistato Eloisa, rivolgendole qualche domanda per farla conoscere meglio ai nostri lettori.

Eloisa, Sangavinese dell’Anno 2121. Ti aspettavi una simile manifestazione di affetto e stima da parte dei cittadini sangavinesi?

Come già espresso in altre occasioni, mi sono trasferita a San Gavino circa 8 anni fa e mi sono sentita subito ben accolta dai sangavinesi, capaci di facilitare l’integrazione in tante occasioni. Ho accettato la candidatura al concorso con molto piacere ma, sinceramente, non avrei mai immaginato di essere investita di questo grande affetto e stima, anche perché concorrevo con concittadini altrettanto meritevoli. Questa dimostrazione di affetto non può che farmi immensamente piacere e ringrazio tutti di cuore per il loro sostegno. Ringrazio la gioielleria Tomasi per il premio e Sangavinomonreale.net per aver ideato ormai da anni questo bel concorso, che permette di far conoscere le storie e le azioni dei cittadini della nostra comunità.

Come nasce il tuo impegno nel “sociale” e quanto tempo dedichi al volontariato?

Il mio impegno nel sociale nasce nei primi anni del 2000, quando con un gruppo di pazienti talassemici – in cura presso il Centro Trasfusionale di San Gavino – costituimmo un comitato per difendere i nostri diritti e per sensibilizzare le nostre comunità alle tematiche legate alla talassemia e alla donazione del sangue.
Nel 2014 siamo entrati a far parte della grande famiglia di Thalassa Azione Onlus e abbiamo contribuito alla nascita della sezione Avis di San Gavino Monreale, di cui tuttora faccio parte e cui dedico la maggior parte del mio tempo, insieme a persone che condividono lo stesso spirito di solidarietà e volontariato.
Negli ultimi anni sono entrata anche a far parte del direttivo dell’Avis Provinciale del Medio Campidano: perché un lavoro capillare nel territorio è il modo migliore per diffondere gli ideali di generosità e altruismo che guidano il nostro operato. È difficile fare un conteggio del tempo dedicato, diciamo che non esistono orari o giorni liberi e si vive sempre nell’operatività.

Che progetti hai realizzato/portato avanti nel 2021 e quali sono gli obiettivi per il 2022?

L’anno appena trascorso è stato molto intenso e non solo per la nostra attività di volontariato. Conviviamo da due anni con una pandemia che ci ha costretto a cambiare le nostre abitudini e abbiamo dovuto adattarci per continuare a svolgere le consuete attività.
Come Avis San Gavino abbiamo organizzato molte più raccolte in piazza con l’autoemoteca e abbiamo dato vita ad un progetto cui tenevamo tanto: la pubblicazione di un racconto illustrato per sensibilizzare i bambini della scuola primaria; e la partecipazione a diverse iniziative organizzate da altre associazioni.
Personalmente ho avuto la possibilità di seguire un Alto Corso di Formazione con l’Avis Nazionale – nei mesi di ottobre, novembre e dicembre – che mi ha permesso di confrontarmi con giovani che, come me, vivono la realtà associazionistica e con formatori e tematiche fondamentali per migliorare il nostro fare volontariato. Posso dire che è stata un’esperienza profonda, molto arricchente a livello formativo e umano. Con Thalassa Azione Onlus, invece, abbiamo dovuto affrontare molte problematiche legate alla situazione sanitaria – acuita dal Covid – e per cui è tuttora difficile trovare soluzioni immediate. Sicuramente una cosa che non ci manca è la forza di combattere per i diritti e gli ideali in cui crediamo. Siamo riusciti comunque a portare avanti dei bei progetti con le scuole – anche a distanza con Avis e Thalassa Azione – e abbiamo avuto modo di incontrare e sensibilizzare i ragazzi con numerose attività.
Per il 2022 abbiamo in programma nuove e coinvolgenti iniziative di sensibilizzazione, anche in collaborazione con altri partner e associazioni e la realizzazione di un progetto con la scuola primaria.

Hai voglia di raccontarci un po’ più in dettaglio l’iniziativa o il progetto cui sei più legata?

Sicuramente il progetto che in questo momento sta più a cuore a me e alla nostra sezione Avis è quello che ha visto la stampa a novembre del libro “Lucia e la gente rossa”. Un racconto rivolto agli alunni della scuola primaria, scritto e illustrato dall’Associazione Chine Vaganti con il patrocinio di Avis Nazionale e Thalassa Azione Onlus APS. La piccola protagonista Lucia conduce i lettori nel mondo del volontariato, spiegando loro la cultura del dono e l’importanza della solidarietà verso il prossimo.
Dopo la consegna del libro agli alunni delle classi di San Gavino dell’Istituto Comprensivo Eleonora D’Arborea, si cercherà di coinvolgerli in un progetto che approfondirà le tematiche trattate attraverso attività mirate.
Ci auguriamo che questa iniziativa possa essere sposata e replicata anche al di fuori del nostro territorio, per far comprendere a grandi e piccini il valore inestimabile del dono ed in particolare della donazione di sangue.

Hai un sogno nel cassetto?

Il mio cassetto è sempre pieno di sogni personali o che riguardano gli affetti ma in questo momento quello più ricorrente è legato alla speranza e all’augurio di recuperare presto la nostra normalità con la scomparsa o il controllo di questo virus, che da troppo tempo ci tiene sotto scacco.
Poi non vi nego che un altro mio grande sogno è quello che vede la Sardegna raggiungere l’autosufficienza nella raccolta di sangue. Io credo che sia un traguardo raggiungibile e oggi sempre più persone si avvicinano consapevolmente alla donazione, grazie ad un assiduo lavoro di sensibilizzazione. Certo, con la volontà e il supporto delle istituzioni questo obiettivo sarebbe sicuramente più facile da raggiungere. Io intanto sogno… tutto è possibile.

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