Il nuovo ospedale è il più grande mistero sangavinese degli ultimi anni. “L’ospedale si farà e verranno stanziati 95 milioni” diceva la Dirindin, assessore alla sanità della giunta Soru. “Non si farà, non ci sono i soldi“, rispondeva Liori, assessore alla sanità della giunta Capellacci. “La Regione non trova i fondi per San Gavino ma stanzia 100 milioni per le case di cura private“, tuonava Fulvio Tocco, presidente della Provincia del Medio Campidano. “Giù le mani dal nostro ospedale“ urlavano in coro centinaia di cittadini del Medio Campidano. “L’ospedale si farà, ma i milioni stanziati sono 47“, ribatteva infine Liori.
Questo, in poche righe, il riassunto di anni di botta e risposta tra giunte di centrodestra, di centrosinistra e associazioni e comitati spontanei per la salvaguardia dell’Ospedale Nostra Signora di Bonaria. Gli ultimi titoli sui giornali regionali parlano di “apertura dei cantieri in estate“ e di “lavori completati nel giro di qualche anno“. E noi siamo qui a chiederci “Ma sarà vero? Questo grande ospedale sarà veramente realizzato?“. Qualcuno più navigato di noi diceva che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca; e noi che non siamo malfidenti, ma nemmeno sprovveduti, ci poniamo delle domande ma fatichiamo a trovare delle risposte certe. I quotidiani non sempre sono affidabili su questioni del genere, essendo spesso vicini ai partiti politici: sappiamo tutti che notizie del genere vengono pubblicate con il timer, delle vere e proprie bombe ad orologeria in vista di elezioni amministrative o semplicemente per distrarre l’opinione pubblica da altre questioni.
E questo tam tam di notizie contraddittorie, questo susseguirsi di dichiarazioni e smentite, questo continuo rimbalzo delle responsabilità ci fa arrabbiare non poco. Non si possono fare giochetti politici sulla salute dei cittadini. E stavolta non è un problema solo sangavinese: l’ospedale di San Gavino ha un bacino d’utenza di oltre centomila abitanti, che necessitano di un centro all’avanguardia e al passo con le migliori strutture dell’Isola. E allora ci chiediamo se questa sia la volta buona, se possiamo crederci o dobbiamo sentire ancora a lungo lamentele per un nosocomio vecchio e spesso citato come esempio di malasanità. Noi vorremmo che invece tutto l’ospedale godesse della splendida reputazione del reparto di ostetricia e ginecologia, fiore all’occhiello della struttura rinomato in tutta la Sardegna. Per questo non possiamo fare a meno di domandarci: ma questi 47 milioni arriveranno davvero? E soprattutto basteranno per fare il salto di qualità che tutti speriamo? Noi restiamo vigili e non abbassiamo la guardia. Ci siamo fatti scippare la Provincia, non ci faremo derubare anche del nostro Grande Ospedale.
Fonte: Simone Usai, Comprendo dell’11/03/2011