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sabato, 23 Novembre 2024
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Blu, le mille strisce blu

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E’ l’argomento del periodo, più del Carnevale! Ma le Iene, celebre programma Mediaset, hanno colpito ancora o hanno semplicemente sollevato un caso? Propendiamo per la seconda ipotesi! A cosa ci riferiamo? Alle presunta illegalità delle strisce blu della via Roma. San Gavino come Milano? Avellino? Aversa? Forse si. Forse no. La legge in materia è, a quanto pare, un caos. Quasi quanto l’incrocio tra via Trento e via Roma! Ci siamo informati attraverso l’aiuto dello studio legale di Stefano Altea e abbiamo scoperto che “le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico(Articolo 7 comma 6 del Codice della Strada). Analizzando bene questo comma notiamo come non ci sia specificazione sul tipo di parcheggio. Questo comma dunque vale per tutti i tipi di parcheggio, che siano con le strisce blu, con le strisce bianche, con le strisce gialle e se vogliamo anche con le strisce fucsia!

Blu, le mille strisce blu
Blu, le mille strisce blu
Andando avanti si nota la parola “carreggiata”, ma cosa s’intende per essa? La carreggiata, secondo la definizione riportata nel Codice della Strada, è la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine (Articolo 3 comma 1 punto 7). La carreggiata dunque non va da marciapiede a marciapiede come supposto dalle Iene, ma è semplicemente la parte della sede stradale in cui passano le macchine. Che il comma dica che “in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine” è ininfluente. Ciò che ne consegue è che i parcheggi segnati da strisce (di qualsiasi colore) non appartengono alla carreggiata, dunque le strisce blu, ad esempio quelle posizionate in via Roma, sono legali.

I parcheggi, in sintesi, devono essere predisposti in modo da non ostacolare il traffico. In via Roma, se tutti parcheggiassero bene, non ci sarebbe alcun ostacolo al traffico. Ricordiamo che il Codice della Strada stabilisce anche che “i proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la mobilità urbana(Articolo 7 comma 7). E ricordiamo anche che “qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione […], su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta(Articolo 7 comma 8).

Nel parcheggio situato nei pressi dell’ospedale non ci son dubbi, l’adeguata area gratuita c’è. Il dubbio sorge su un altro fatto. E’ giusto rendere a pagamento quel parcheggio? La via Roma e viale Rinascita hanno abbastanza strisce bianche nelle vicinanze? La legge non offre percentuali. Passando ad un altro profilo, un giudice di pace di Caserta, ebbe la sfrontatezza di annullare una multa arrivata a un cittadino che non aveva esposto il tagliandino, supponendo che il Codice della Strada non ne prevedesse l’esposizione. Senza perderci in tecnicismi, il tagliandino secondo lo stesso Codice è paragonabile al più “simpatico” disco orario.

Sintetizzando, i dubbi che ci siamo posti non sono solo quelli sollevati dalle Iene ma anche:
(1) Ci sono abbastanza parcheggi gratuiti vicini a quelli a pagamento?
(2) La destinazione dei proventi viene attuata in maniera adeguata?
(3) È giusto avere un parcheggio a pagamento di fronte a un ospedale?
(4) È obbligatorio esporre il tagliandino?

Ad alcuni dubbi abbiamo risposto, su altri non basta la legge. Una legge che si è rivelata comunque abbastanza vaga, ne servirebbe una apposita per fare chiarezza. Ci pare abbastanza ovvio che l’ex sindaco Musanti non sarà stato così sprovveduto quando con la sua Giunta ha deliberato la creazione delle strisce blu. E lo stesso attuale sindaco Cruccu se avesse avuto la certezza che fossero illegali, non avrebbe impiegato tanto a farle dismettere. Ciò che è certo, è che questa volta non posso dire Questa è San Gavino, ma QUESTA E’ L’ITALIA. Nel prossimo numero ci concentriamo su un’altra questione prioritaria. I parcheggi a pagamento, servono o non servono? Parola ai cittadini.

Fonte: Luca Fois, Comprendo dell’11 Marzo 2011

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