Dalla siccità alle bombe d’acqua. L’agricoltura sarda soffre le bizze dei cambiamenti climatici. In un solo giorno si sono abbattute sul sud della Sardegna ben otto bombe d’acqua che hanno danneggiato le città ma anche le campagne con terreni sott’acqua.
La zona più colpita è quella sud occidentale, il Sulcis in particolare fino a Pula e Capoterra. Le colture da campo sono quelle maggiormente danneggiate ed in particolare i carciofi. Ci sono campi e serre allagate, cosi come le strade rurali che in alcuni casi hanno isolato le aziende agricole. Oltre ai danni contingenti, il rischio, nel caso queste piogge persistessero, è che si creino problemi di asfissia radicale e malattie fungine. Ma qualche problema si riscontra anche nelle aziende zootecniche.
Tra l’altro arrivando da una lunga siccità le aziende agricole avevano già maturato ritardi nella preparazione dei terreni per le colture autunno-vernine che le intense piogge allungheranno ulteriormente.
“Sono gli effetti dei cambiamenti climatici e l’autunno è la stagione in cui le aziende agricole pagano sempre più spesso un conto salato dovuto alle piogge intense e persistenti o alle bombe d’acqua – afferma il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas.
“Troppa acqua – evidenzia il direttore di Coldiretti Cagliari Luca Saba – che come quest’anno si alterna nella stessa stagione all’estremo contrario, la siccità. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.