Domenica 19 settembre in via Trento a San Gavino Monreale una palma è caduta sul marciapiede dove poco prima giocavano dei bambini. Una tragedia sfiorata solo per caso: la pesante pianta, infestata dal punteruolo rosso, si è spezzata in due rovinando a terra. Se in quel momento in quel punto ci fosse stata una persona, le conseguenze sarebbero state drammatiche.
Gli avvenimenti del 19 settembre sono stati molto dibattuti: a partire dai familiari dei bambini che giocavano su quel marciapiede fino a giungere al palazzo municipale, dove il consigliere Nicola Orrù ha parlato di “paese che vive nel più totale abbandono” mentre l’assessore Libero Lai ha parlato “di un fatto accidentale che va oltre la programmazione del verde ordinario” invitando a non strumentalizzare l’accaduto.
Per capire meglio di cosa si parla e approfondire le nostre competenze sul tema del punteruolo rosso, abbiamo interpellato l’esperto sangavinese Nicola Putzu, docente di Matematica e Scienze presso l’I.C. Cairoli di Torino, zoologo e consulente faunista. Ha conseguito la laurea triennale in Scienze Naturali presso l’Università di Cagliari nel 2003, la Laurea specialistica in Biologia (indirizzo Conservazione e Biodiversità animale) presso l’Università di Torino nel 2006 e il Dottorato di ricerca in Scienze Ambientali (acque interne e agroecosistemi) presso l’Università del Piemonte Orientale nel 2016. Vincitore del bando “Giovani Ricercatori” pubblicato dalla Regione Sardegna nel 2010 e vincitore del premio “Naturalista dell’anno 2014” messo in palio dall’Associazione Naturalistica Piemontese.
Abbiamo chiesto al Dott. Nicola Putzu una brevissima introduzione al punteruolo rosso della palma (nome scientifico Rhynchophorus ferrugineus).
“Si tratta di un insetto originario dell’Asia sud-orientale e della Melanesia – ci spiega Putzu – riscontrato in Sardegna a partire dal 2007 in alcune zone dell’Ogliastra e nel 2008 nei Comuni di Pula e Capoterra. I danni alle palme sono dovuti alla proliferazione delle larve dell’insetto, che si sviluppano dalle uova deposte dalle femmine adulte sui piccioli delle foglie o nelle ferite del tronco. Le larve si insediano a centinaia o a migliaia nel tronco e successivamente attaccano gli apici vegetativi, portando al disseccamento fogliare e successiva morte della palma se non si interviene per un suo risanamento in tempi rapidi”.
Già nel 2013, a distanza di appena sei anni dalle prime segnalazioni, 56 Comuni della Sardegna risultavano infestati dal punteruolo rosso. Nel gennaio 2016 i Comuni infestati sono diventati 153, con il Comune di San Gavino Monreale inserito come zona cuscinetto secondo il Piano d’Azione Regionale per contrastare l’introduzione e la diffusione del Rhynchophorus ferrugineus (Olivier) – Punteruolo rosso della palma in Sardegna. A oggi mancano dati pubblici aggiornati a livello regionale.
Tornando al territorio di San Gavino Monreale, abbiamo rivolto alcune domande al Dott. Nicola Putzu per monitorare la situazione e capire se e come sia possibile intervenire per limitare i danni.
La palma crollata in via Trento era infestata dal punteruolo rosso. Come si possono riconoscere le piante malate? Come si manifesta la malattia?
“La malattia non è imprevedibile ed è tutt’altro che improvvisa. Naturalmente è necessario un monitoraggio continuo da parte dei proprietari delle palme, come prescritto dall’Ordinanza del Presidente della Regione emanata il 31 dicembre 2013 rivolta a tutti i Comuni della Sardegna. I primi sintomi di una possibile infestazione si rendono visibili sulle foglie centrali delle palme, con parti mancanti o rosure. In una fase più avanzata, precedente alla morte della pianta, si possono rilevare perdite complete delle foglie più giovani (centrali) con le foglie più vecchie (esterne) ancora sane e verdi. La chioma quindi tende ad appiattirsi. Quando tutte le foglie sono secche si ripiegano verso il basso, dando alla pianta la caratteristica forma ad ombrello, e la palma cessa di vivere”.
Si può evitare l’aggressione da parte del parassita con terapie preventive?
“Sicuramente la prima prevenzione è data dall’ispezione visiva periodica della pianta, in modo da individuare eventuali sintomi di infestazione il prima possibile. È consigliato inoltre concentrare gli interventi di manutenzione delle palme (potature e pulizie) nel periodo invernale, con bruciatura dei residui di potatura. Quando le temperature superano i 10 °C è invece sconsigliato tagliare le foglie verdi. Se è necessario comunque intervenire con il taglio, le ferite andrebbero ricoperte con mastici o paste insetticide. Ricordiamo che le uova spesso vengono deposte nelle ferite del tronco e nel periodo invernale la presenza di femmine adulte è quasi nulla.
Un’altra misura attuabile è quella di piazzare ad almeno 30 metri dalle piante le trappole a feromoni di aggregazione sessuale. Gli insetti di entrambi i sessi vengono attirati in queste trappole ed in questa maniera si riduce parecchio la probabilità che raggiungano le palme. È infine possibile effettuare trattamenti preventivi con insetticidi autorizzati. Quindi i metodi a disposizione per la prevenzione sono vari e si sono rivelati efficaci quando sono stati applicati in modo costante”.
È ipotizzabile che le altre palme di San Gavino Monreale siano malate e pericolanti?
“Purtroppo sì. Infatti gli organi competenti regionali definiscono “zone focolaio” i territori ricompresi nel raggio di un chilometro dal punto nel quale vengono rinvenute palme colpite dal punteruolo rosso. San Gavino Monreale, inoltre, è già stata colpita in passato dal punteruolo rosso, come potranno ricordare tutti i cittadini che passavano di fronte al cimitero di Via Trento e osservavano dispiaciuti la moria delle palme sul bordo strada”.
Cosa dovrebbero fare i proprietari delle palme per prevenire pericoli come quelli capitati il 19 settembre 2021?
“Attenersi alle indicazioni prescritte dall’Ordinanza emanata dalla Regione nel 2013 ed ai suggerimenti contenuti nel Piano d’azione regionale che ho citato prima. Mi sento quindi di consigliare una continua attività di sensibilizzazione e divulgazione, presso i propri cittadini e presso le ditte che si occupano della gestione del verde pubblico, delle prescrizioni obbligatorie, in particolare quelle relative alle azioni di prevenzione e riconoscimento dell’infestazione. È disponibile online un breve e chiaro vademecum contenente molte informazioni utili per il contrasto delle infestazioni da punteruolo rosso”.