Ogni famiglia spenderà circa 300 euro in più all’anno per rifornire l’auto di benzina. Questo quanto emerge dalle nuove aspettative di inflazione per i prossimi mesi.
Gli elementi che contribuiscono ai rincari sui costi del carburante e dell’energia elettrica sono legati al perdurare della pandemia, che ha generato un rialzo globale dei costi delle materie prime. Nell’autunno del 2021, già dal mese di ottobre, secondo quanto dichiarato al La Stampa da Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia è prevista dunque una nuova stangata per i cittadini e i lavoratori italiani.
I prezzi dei carburanti salgono perché petrolio, in un solo anno, dopo la “pausa” dovuta al lockdown, è salito tantissimo di prezzo: si è passati dai 18 dollari al barile di marzo 2020 ai 69,41 dollari di oggi. Ma non dimentichiamo che in Italia due terzi del costo di benzina e diesel sono dovuti alle accise.
Come se non bastasse, le forniture di gas dalla Russia potrebbero non essere sufficienti per il fabbisogno nazionale: questo comporterebbe un ulteriore rialzo del costo in bolletta di almeno un altro 15%.
Prezzi più alti anche al supermercato. Coop Italia, qualche giorno fa, ha segnalato con preoccupazione un aumento dei listini dei fornitori «tra il 5 e il 10%». I prodotti più interessati dal rialzo dei prezzi sarebbero pasta, farina, biscotti, carni, latte e oli. Tutti beni di prima necessità.
Si va dunque verso un autunno “caldo” anche dal punto di vista fiscale.