Ogni volta che parliamo di vaccini scoppia il delirio nei commenti alle notizie sui nostri canali social. C’è chi contesta il fatto che non “immunizzino” dal contagio (e invece lo fanno, con un efficacia variabile, come vedremo), c’è chi predica complotti delle cause farmaceutiche, c’è chi parla erroneamente di “farmaci sperimentali” e chi associa ai vaccini patologie campate per aria (fino a poco tempo fa il mantra era “vaccino = autismo”, bufala pericolosa smentita migliaia di volte).
Insomma, qualcuno che lucra sui vaccini c’è, da sempre: e sono quelli che guadagnano dai click ai siti che spacciano queste fake news che tanto fascino esercitano su persone alla ricerca costante del complotto.
La realtà dei fatti è però un’altra ed è evidenziata da numeri incontrovertibili. I vaccini anti Covid-19 (nel loro complesso) funzionano. E lo dimostra anche l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità che ha pubblicato i dati relativi alla campagna vaccinale e all’andamento dell’epidemia in Italia.
Tra le tabelle presenti nelle 27 pagine (che vi invitiamo a leggere) pubblicate il 25 agosto 2021, c’è la Tabella 4 che valuta l’impatto della vaccinazione nel prevenire nuove infezioni, ricoveri e decessi: la maggioranza dei casi notificati negli ultimi 30 giorni in Italia sono stati diagnosticati in persone non vaccinate. Maggioranza che diventa schiacciante per i casi gravi (ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi).
Si osserva infatti una fortissima riduzione del rischio di infezione da virus SARS-Cov-2 nelle persone completamente vaccinate rispetto a quelle non vaccinate (80% per la diagnosi, 94% per l’ospedalizzazione, 96% per i ricoveri in terapia intensiva e 97% per i decessi).
La letalità del Covid-19 inoltre cresce con l’aumentare dell’età e il report completo dell’ISS dimostra che è più elevata in soggetti di sesso maschile a partire dalla fascia di età 30-39 anni. Letalità che però è stata praticamente annullata dalla copertura vaccinale: il 97% dei decessi per Covid-19 sono persone non vaccinate.
Quindi, quando qualcuno contesterà – ancora una volta – l’efficacia dei vaccini, sarà sufficiente presentargli questi dati per smentirlo.