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sabato, 23 Novembre 2024
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Coldiretti, 20 tonnellate di cibo per le famiglie indigenti sarde

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Sono arrivati questa mattina a Oristano oltre 20mila kg di prodotti agroalimentari direttamente dalle aziende agricole Coldiretti di tutta Italia destinate alla sempre più ampia fascia di popolazione travolta dalla più grande crisi economica del dopoguerra.

È la nuova imponente mobilitazione solidale promossa da Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica con la partecipazione delle più rilevanti realtà economiche per arginare la grave crisi economica che sta travolgendo la società che in questi giorni porterà alla distribuzione in tutta Italia migliaia di pacchi agroalimentari di oltre 50 chili con prodotti 100% Made in Italy come pasta e riso, pane carasau, pecorino, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, biscotti, sughi, salsa di pomodoro, tonno sott’olio, dolci e colombe pasquali, stinchi, cotechini e prosciutti, carne, latte, panna da cucina, zucchero, olio extra vergine di oliva, legumi e caciotte.

Sono circa ventimila le famiglie italiane povere piegate dall’emergenza Covid. L’emergenza Covid ha fatto salire a 5,6 milioni in Italia le persone in povertà assoluta, un milione in più rispetto allo scorso anno con il record negativo dall’inizio del secolo. È quanto emerso dall’analisi di Coldiretti su dati Istat divulgata ieri, lunedì, in occasione di questa importante operazione di solidarietà del sistema agroalimentare italiano presentata al premier Mario Draghi dal Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini e dal Segretario Generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo.

Più di una famiglia su quattro (28,8%) ha dichiarato un peggioramento della propria situazione economica nel 2020 rispetto all’anno precedente e il deterioramento della situazione economica – sottolinea la Coldiretti – ha colpito di più le regioni ricche del Centro (30,5%) e del Nord (28,8%) rispetto al Mezzogiorno (27,7%). A pagare il prezzo più alto alla crisi sono stati mamme e papà single e le coppie con uno o due figli.

“Crisi che non ha lasciato indenne la Sardegna – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – realtà economica già fragile che ha visto allargare la fascia di popolazione con difficoltà economiche con un aumentato esponenziale dei bisogni e delle richieste soprattutto di beni alimentari. Una crescita del disagio sociale che ha coinvolto fasce prima estranee al fenomeno”.

Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

Nel 2020 – continua la Coldiretti – sono stati oltre 5,5 milioni i kg di prodotti tipici Made in Italy, a chilometro zero e di altissima qualità, distribuiti in tutta Italia. La Sardegna ha fatto la sua parte promuovendo diverse iniziative solidali con Campagna Amica e la “Spesa sospesa contadina” che ha visto protagonisti i cittadini e altre iniziative che hanno coinvolto associazioni caritatevoli e diverse altre aziende e professionisti, dando la possibilità a tante persone in difficoltà di portare a tavola prodotti freschi e di stagione a km0.

I 400 pacchi solidali arrivati questa mattina a Oristano, cosi come avvenuto a Natale, saranno distribuiti con il coinvolgimento dei responsabili ecclesiastici di Coldiretti Sardegna e di numerosi preti e comunità consentendo di distribuirli fra le persone che davvero soffrono e spesso sono invisibili.

“Con questa iniziativa vogliamo far sentire la vicinanza del mondo delle campagne a chi più di tutti sta pagando a caro prezzo le conseguenze di questa crisi – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – e lo facciamo con le eccellenze dell’agricoltura italiana, che hanno contribuito a fare grande il Made in Italy in Italia e all’estero e rappresentano una risorsa determinante da cui ripartire”.

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