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sabato, 23 Novembre 2024
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Appalti elettronici, il 2020 anno record per la Sardegna

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Il 2020 anno record per la Sardegna: 165milioni di euro di bandi, 79 alle imprese sarde. Cresce l’ammontare totale ma cala la percentuale delle realtà sarde aggiudicatarie. Appello di Matzutzi e Serra (Confartigianato Sardegna) alle aziende: “Formatevi per entrare nella piattaforma e partecipare ai bandi: necessario sfruttare tutte le opportunità di ripresa economica”. 

Il mercato elettronico degli appalti della Sardegna segna un nuovo record: nel 2020, la Pubblica Amministrazione ha bandito lavori e servizi per 165milioni di euro, di cui 79 sono stati aggiudicati alle imprese dell’Isola. Cala la percentuale delle aziende sarde aggiudicatarie: si passa dal 53% nel 2019 al 48% dell’anno appena concluso.

Sono questi i numeri salienti dell’attività del 2020 in Sardegna del MEPA, Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, strumento del Ministero dell’Economia delle Finanze, avviato e gestito da Consip, che consente alle P.A. registrate di consultare un catalogo elettronico, confrontare e acquistare i beni e servizi offerti anche dalle imprese sarde abilitate sul sistema.

L’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, sui dati Mef-Consip dell’anno appena concluso, dicono come nell’Isola, su un totale di oltre 165 milioni di euro di acquisti da parte della Pubblica Amministrazione, il 48% di questi, circa 79 milioni, sia stato aggiudicato da imprese sarde attraverso la piattaforma elettronica. Nel 2018 in Sardegna erano stati banditi appalti per 133milioni, di cui 72 andati alle imprese sarde, mentre nel 2019 su 151 milioni, 80 andarono alle realtà isolane.

In Sardegna su un totale di 4.331 imprese abilitate sulla piattaforma, i fornitori attivi sono 1.656, su un totale nazionale di oltre 156 mila abilitati e circa 66 mila attivi.

Per ciò che riguarda il valore degli acquisti delle Amministrazioni locali a livello provinciale, i numeri più consistenti si rilevano a Cagliari con 55milioni di euro, di cui il 69% è andato verso fornitori locali. Nel capoluogo regionale, si registrano 1.427 imprese abilitate di cui 631 attive. La seconda posizione è occupata da Sassari, con quasi 57milioni di acquisti da parte della PA, andati per il 36% verso imprese locali (874 abilitati e 348 attivi). Ultima, sia per consistenza sia per percentuale, l’Ogliastra: nella provincia più piccola d’Italia, sono stati solo 2milioni e 300mila euro gli acquisti della Pubblica Amministrazione attraverso il MEPA, con il 61% del totale è andato verso fornitori locali registrati (192 registrati e 62 attivi).

Nel 2020, a livello nazionale, attraverso il MEPA sono stati acquistati beni e servizi per circa 5 miliardi e 777 milioni di euro.  Il dato conferma la crescita esponenziale di uno strumento che oggi rappresenta il principale punto di riferimento delle pubbliche amministrazioni per gli acquisti di importo inferiore alla soglia comunitaria.

Nonostante l’anno appena passato sia stato pesantemente condizionato dalla pandemia – commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegnail 2020 è stato un anno positivo per il volume degli appalti elettronici banditi in Sardegna, cresciuti di ben 14milioni in soli 12 mesi e di ben 32 rispetto al 2019”. “Buona anche la quota aggiudicata dalle realtà sarde, aumentata di 7 milioni rispetto all’anno precedente – continua Matzutzi – anche se la percentuale delle imprese aggiudicatrici sarde è calata di 5 punti percentuali, passando dal 53 al 48%. Questi ultimi dati ci devono far ragionare su quante risorse economiche non rimangono in Sardegna oppure restano, molto ridotte, ma sotto forma di subappalti che, notoriamente, non aiutano lo sviluppo delle imprese”. “Come facciamo già da diversi anni – sottolinea il Presidenteè necessario continuare a formare e informare le imprese e condurle all’interno del sistema Mepa per non perdere tante importanti opportunità di crescita e di affari”.

Su tali problematiche, Confartigianato Sardegna, proporrà alla Regione di finanziare progetti specifici, diretti alle imprese e alla Pubblica Amministrazione, per iniziative di informazione sull’utilità degli appalti pubblici elettronici, per la facilitazione guidata sull’esplorazione dello strumento, e per la formazione specifica per la registrazione, l’accesso e la gestione delle funzioni delle varie piattaforme.

Il mercato elettronico è uno strumento capace di assicurare trasparenza, velocità nei processi, qualità dell’offerta e partecipazione delle piccole realtà imprenditoriali nell’ambito degli appalti pubblici – commenta il Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Daniele Serra i numeri della Sardegna sono molto promettenti e l’augurio è che già nel corso di questo 2021 la platea di fornitori sardi possa crescere ancora: aumentare il bacino imprenditoriale della nostra Isola nel servizio significa avere maggiori possibilità di sviluppo, incentivando anche la Pubblica Amministrazione ad avvalersi dei beni e servizi delle imprese regionali”. “Le imprese perdono occasioni importanti non iscrivendosi alla piattaforma – continua Serra – in questo modo ne beneficiano le realtà che arrivano da fuori regione. Purtroppo ancora troppe attività produttive soffrono della poca confidenza con i mezzi informatici. La piattaforma Mepa rappresenta un’opportunità sia per PA sia per le imprese”.

Per questo, soprattutto in questo momento di difficoltà, in attesa di un auspicato ritorno alla normalità, l’Associazione Artigiana rinnova l’invito alle imprese sarde a iscriversi e utilizzare il sistema, rivolgendosi anche alle sedi territoriali di Confartigianato Sardegna per ricevere informazioni, assistenza e supporto per partecipare attivamente alla fornitura di beni o servizi per la PA.

Il Mercato elettronico della pubblica amministrazione (MePA) è uno strumento di commercio elettronico, di tipo Business to Government (B2G), a disposizione delle amministrazioni pubbliche italiane per effettuare acquisti di importo inferiore alla soglia comunitaria (135 mila euro per le PA centrali e 209 mila euro per le altre amministrazioni). Il MePA permette alle Amministrazioni Pubbliche di consultare i cataloghi delle offerte pubblicate ed emettere direttamente ordini d’acquisto (OdA) o richieste d’offerta (RdO). I fornitori abilitati possono, invece, offrire i propri beni e servizi direttamente online e rispondere alle eventuali richieste di offerta avanzate dalle PA. Il sistema permette, dunque, l’acquisto online di beni e servizi con caratteristiche di standardizzabilità, per acquisti ripetitivi e/o per volumi ridotti. Nato nel 2000 con l’obiettivo di efficientare e razionalizzare gli acquisti pubblici, negli ultimi anni ha portato avanti una vera e propria rivoluzione nel mondo degli appalti pubblici, innescando non solo un processo di modernizzazione dei processi ma anche nel modo di concepire il public procurement.

Quali sono i prodotti che vengono scambiati sul MePA?

Lo decide la Consip, la centrale acquisti della Pubblica Amministrazione, che gestisce la piattaforma informatica. Nel catalogo si trovano, tra gli altri: alimentari, arredi, beni e servizi per la sanità e per la persona, cancelleria e materiali per l’ufficio, combustibili e carburanti, energia, hardware e software e servizi informatici, servizi postali, assicurativi e finanziari, consulenze e servizi professionali e sociali, soluzioni per la scuola, telecomunicazioni, veicoli.

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