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martedì, 26 Novembre 2024
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Coronavirus, per i bambini emergono disparità e barriere digitali

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Il digital divide è il divario digitale che c’è tra chi ha un adeguato accesso a internet e chi non ce l’ha. Ne deriva una esclusione dai vantaggi della società digitale. 

Chi è escluso dal mondo digitale ne perde i vantaggi. Con un enorme danno economico e culturale. E poiché chi è in digital divide – secondo molti studi, come quello dell’ISTAT che vi proponiamo – proviene spesso da un ceto sociale già svantaggiato. Quindi si rischia di alimentare ulteriormente la povertà e l’esclusione di queste persone dai servizi assicurati agli altri.

In un periodo come questo, in cui i bambini non possono andare a scuola, e le lezioni vengono tenute in videoconferenza, la disparità tra abbienti e meno abbienti aumenta. Per le famiglie con almeno due bambini la situazione peggiora, perché servirebbero due dispositivi (moderni, perché i software di videocall richiedono buone prestazioni, oltre ad una connessione stabile) da utilizzare in contemporanea.

Senza contare il silenzio e l’attenzione necessaria per seguire le lezioni: molte famiglie vivono in pochi metri quadri, con spazi condivisi tra tante persone, il che rende ancora più complicata la “scuola a distanza”, anzi, aumenta la distanza sociale tra ricchi e poveri.

Ecco perché i numeri che vi proponiamo di seguito assumono contorni inquietanti.

Secondo uno studio pubblicato dall’ISTAT nelle ore scorse, nel periodo 2018-2019, il 33,8% delle famiglie non ha computer o tablet in casa, la quota scende al 14,3% tra le famiglie con almeno un minore. Solo per il 22,2% delle famiglie ogni componente ha a disposizione un pc o tablet.

Nel Mezzogiorno il 41,6% delle famiglie è senza computer in casa (rispetto a una media di circa il 30% nelle altre aree del Paese) e solo il 14,1% ha a disposizione almeno un computer per ciascun componente.

Il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni non ha un computer o un tablet a casa, la quota raggiunge quasi un quinto nel Mezzogiorno (470 mila ragazzi). Solo il 6,1% vive in famiglie dove è disponibile almeno un computer per ogni componente.

Nel 2019, tra gli adolescenti di 14-17 anni che hanno usato internet negli ultimi 3 mesi, due su 3 hanno competenze digitali basse o di base mentre meno di tre su 10 (pari a circa 700 mila ragazzi) si attestano su livelli alti.

Oltre un quarto delle persone vive in condizioni di sovraffollamento abitativo, la quota sale al 41,9% tra i minori.

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