Le date degli avvenimenti importanti legati alla nascita della Fonderia fanno un po’ la Storia di una scelta sulla metallurgia in Sardegna. Con essa cambia radicalmente, anche se ormai troppo tardi, la concezione stessa dello sviluppo dell’attività estrattiva. La scheda che abbiamo preparato con i dati determinanti del libro dell’ing. Giovanni Rolandi, propone il “riassunto storico” delle fasi di preparazione e di costruzione della fonderia sino al giorno dell’inizio della sua attività.
17 Aprile 1930: l’ing. Francesco Sartori, amministratore delegato della Monteponi e l’ing. Domenico Giordano amministratore delegato della Montevecchio, si accordarono sulla necessità di dar vita ad una società, che sarà poi chiamata “Società Italiana del Piombo”, con un capitale sottoscritto per il 70/100 dalla Montevecchio e il restante 30/100 dalla Monteponi, il cui scopo sociale fosse la costruzione prima e la gestione poi di una fonderia del piombo.
25 Aprile 1930: venne effettuato il sopralluogo nell’area sulla quale costruire la Fonderia. Venne scelta San Gavino perché dotata di una stazione ferroviaria importante facilmente raggiungibile dalla ferrovia privata della Montevecchio e con la quale trasportare i risultati delle lavorazioni sino al porto di Cagliari.
Venne scelta, peraltro, una zona paludosa da bonificare per non sottrarre terreni fertili all’agricoltura della zona.
05 Maggio 1930: iniziano i lavori di perforazione dei pozzi artesiani che avrebbero dovuto approvvigionare la Fonderia per il ciclo produttivo.
E’ in questo periodo che venne assunto il primo operaio per la fonderia: il suo nome era Arturo TUVERI, di Guspini, che però sino al momento della costituzione della Società Italiana del Piombo, risultava in forza alle Miniere di Montevecchio.
1930/31: vennero perforati in questo periodo ben 5 pozzi artesiani ad una profondità che andava dai 70 ai 100 metri.
29 Maggio 1930: il progetto preliminare della fonderia è ormai pronto per essere sottoposto all’attenzione dei vertici delle Società.
17 Giugno 1930: in questo giorno viene costituita a Roma la Società Italiana del Piombo per la durata di 50 anni con un capitale di 1 milione di lire. Il capitale sociale viene sottoscritto dalla Montevecchio per il 70/100 e dalla Monteponi per il restante 30/100.
Presidente della nuova Società diviene Giovanni Antonio Castoldi nipote di Giovanni Antonio Sanna mentre all’ing. Domenico Giordano, cugino del Castoldi, viene dato l’incarico di amministratore delegato. Nel Consiglio di amministrazione entrano l’ing. Francesco Sartori, il Presidente della Monteponi il conte Eugenio Rebandengo e l’ing. Arvedo Righi Direttore generale delle miniere di Montevecchio.
2 Luglio 1930: la progettazione della fonderia viene ripresa nella sua sede naturale: la sede della nuova Società ubicata a Roma in via Piacenza 6.5 Dicembre 1930: il progetto definitivo viene presentato in una riunione del Consiglio di Amministrazione con il motto, precisa l’ing. Rolandi, “sempre amore accende” e viene approvato.
13 Marzo 1931: iniziano i lavori di costruzione della fonderia con gli scavi delle fondazioni dei fabbricati.
17 Marzo 1931: iniziano gli scavi delle fondazioni del primo camino.
17 Ottobre 1931: dopo 7 mesi il 1° camino viene terminato e all’altezza dei suoi 108 m viene issato il tricolore. Il 2° camino nascerà solo nel marzo del 1938 ed avrà un’altezza di 110 m.
1932: il 1932 è l’anno di maggior impulso ed anche di interminabili difficoltà per fonderia derivate da una situazione economico-finanziaria della Montevecchio che sommersa dai debiti non poteva far fronte alle necessità.
24 Aprile 1932: la fonderia, ormai costruita, non può essere attivata per le difficoltà della Montevecchio nel conferimento della galena.
10 Giugno 1932: il primo piombo viene colato alle 16,40, dice l’ing. Rolandi, dal forno n.2.
18 Giugno 1932: il forno viene nuovamente spento. Ancora le difficoltà e i problemi economici della Montevecchio impongono la fermata.
12 Luglio 1932: vincendo tutte le difficoltà la Fonderia avvia la sua attività.
Tratto da www.sardegnaminiere.it