Ogni volta che si avvicina un appuntamento importante a San Gavino Monreale, assistiamo a un deja-vu vecchio di anni, forse addirittura di decenni.
Per motivi tutti da scoprire che a noi “osservatori esterni” sembrano sempre misteriosi, ogni anno si arriva a ridosso dei due eventi più rappresentativi del paese (il Carnevale e la Sagra dello Zafferano) senza un programma certo, senza un organizzatore certo, senza la certezza dei fondi a disposizione e senza la certezza conseguente delle adesioni da parte di associazioni e partite iva.
Probabilmente la mia perplessità davanti a questi problemi ricorrenti è figlia di una sorta di deformazione professionale, dato che nella vita, quando non scrivo su questo periodico, mi occupo della creazione dello sviluppo di software, quel mestiere che in gergo viene definito “programmatore”.
Sì, la programmazione è alla base del mio modo di operare e di pensare: prima di realizzare un qualsiasi software o sito web, mi siedo a un tavolo con il cliente e analizzo in anticipo tutti i dettagli, in modo da doverli poi solo “scrivere“ e realizzare.
Quindi (forse sbagliando, ma è più forte di me) mi meraviglio sempre quando non vedo applicati i principi del mio lavoro anche ad altre realtà.
Seguendo lo svolgersi degli eventi cittadini per Comprendo e per San Gavino Monreale . Net, è impossibile non notare come si arrivi immancabilmente a un mese dall’evento di turno senza avere un programma stilato con un congruo anticipo. Ne seguono riunioni convocate d’urgenza, a cui partecipano un po’ tutti gli addetti ai lavori (tranne quelli che si lamentano di non essere stati invitati a causa della fretta).
Tutti, ogni volta, si lamentano del fatto che ci sia poco tempo e che non ci si riesca a organizzare all’ultimo momento. Alla fine della giostra l’evento si svolge (talvolta in “tono minore”, come piace scrivere a certi cronisti) e se c’è scarsa partecipazione o affluenza inizia il gioco del rimbalzo della responsabilità.
E nella migliore delle tradizioni, è sempre colpa di tutti e di nessuno. Quello che mi chiedo è perché mai, le stesse persone che a poche settimane dalla scadenza si scaldano e sbraitano sulla decadenza di questo o quell’evento, non si diano appuntamento una settimana dopo la conclusione dello stesso, per programmare degnamente quello per l’anno successivo.
Un esempio pratico?
Mi aspetterei che già a Marzo 2015, i carristi, la Pro Loco, le associazioni e tutti gli amanti del carnevale, si riuniscano in municipio, concertando con l’amministrazione comunale l’organizzazione della XXXII edizione del Carnevale Sangavinese, che si terrà (forse) nel 2016.
La domanda è “perché sinora non è mai stato fatto?”. Lascio a chi si occupa dei grandi eventi sangavinesi – e a chi ha amministrato la cosa pubblica negli ultimi 20 anni – l’onore e l’onere di rispondere a questa semplice domanda.
Simone Usai, Comprendo