Questa nelle foto è la zona verde, lottizzazione Tziviriu, lasciata al Comune dall’ortolano Efixeddu insieme ai tanti alberi da frutto che oggi sono alla mercè dell’incuria e della maleducazione.
Sono alberi da frutto, mandarini, fichi, melograni, arance ormai inselvatichite con le quali si fanno delle ottime marmellate, c’era anche un susino, se non ricordo male, perchè in questo orto io ci sono cresciuta.
Questa mattina di buona lena io e mio fratello, sotto l’occhio attento de “su meri” abbiamo ispezionato la zona, piena di rifiuti di ogni tipo (anche eternit) dando una pulitina qui e là soprattutto aiutando il vecchio fico a riprendersi (tanta acqua e una potatura leggera). Tutti altri alberi necessiterebbero di pulizia, acqua e nutrimento.
Chissà che progetti ha questa Amministrazione per questa zona?
Se io fossi il sindaco di Tziviriu farei potare tutte le piante da tutti i rami ormai secchi, le ripulirei dalle sterpaglie che crescono intorno al tronco, darei acqua e concime così che riprendessero a dare frutti buoni e succosi.
Frutti lì a disposizione di tutti quelli che con rispetto volessero gradire. Chiamerei questo bel giardino-frutteto “S’ortu de tziu Efixeddu Piras e de tzia Lina Crobeddu” perché questo era il loro orto e San Gavino era la patria degli orti e se nella nostra toponomastica ne avessimo memoria, invece di ricordarci di chi ha lasciato solo inquinamento, non sarebbe male.
Rosalba Piras