Il 20 febbraio il direttore della sede sangavinese e un rappresentante della Direzione Regionale della Banca di Credito Sardo si sono presentati al liceo scientifico “Guglielmo Marconi” di San Gavino per tenere un incontro di orientamento.
Quello che viene da pensare, sentendo che dei rappresentanti di una banca vadano a incontrare dei giovani, è che sia per pubblicizzare la loro attività, ma questo non è quello che è successo in questa occasione. Hanno invece cercato di aiutare i ragazzi di quarta e di quinta a scegliere la strada migliore per il proprio futuro, fornendo delle indicazioni molto utili, soprattutto perché fornite da esperti in campo economico.
Per esempio, grazie ai dati a loro disposizione hanno elencato i settori che nei prossimi anni saranno in crescita, con particolare attenzione per quelli che avranno un’importanza fondamentale in Sardegna, come il turismo, l’agroalimentare, le energie rinnovabili e l’ICT (information and communication technology).
Questo tipo di orientamento è stato utile anche perché i suggerimenti che sono stati dati ai ragazzi sono oggettivi e basati sui dati reali. Avevano infatti l’unico scopo di aiutarli in una scelta cruciale come quella dell’università. Un altro suggerimento, forse il più importante che sia stato dato, è quello di scegliere la facoltà soprattutto in base alle proprie passioni. I migliori professionisti, le “eccellenze”, come le hanno chiamate, si sviluppano solo grazie alla passione per quello che fanno.
Non bisogna quindi scegliere una facoltà solo in base a quelle che si pensa saranno le future possibilità di lavoro, ma in base a quello che si sogna di diventare.
In un periodo di crisi come questo, quindi, quello che la Banca di Credito Sardo ha voluto comunicare è che i ragazzi devono impegnarsi a realizzare i propri sogni e non rassegnarsi subito se non si riesce a trovare lavoro. Anzi, entrare nell’ottica che bisogna insistere, continuare a proporsi anche gratuitamente (se necessario), spostarsi e fare esperienza. Inoltre hanno offerto il loro aiuto spiegando che se in futuro si volesse aprire un’attività, offriranno una consulenza per valutare se l’idea ha un futuro, se è realizzabile, oppure se non è compatibile con il mercato. Anche quest’ultimo suggerimento è estremamente utile se si pensa, come essi stessi hanno detto, che in futuro il posto fisso non sarà più ciò a cui si deve aspirare, visto che sarà in netta diminuzione.
Dovremo dunque crearci un lavoro da soli e sarà un fattore cruciale avere la possibilità di consultare degli esperti. Questa esperienza è stata quindi molto utile e non soltanto secondo me, ma secondo gli altri ragazzi e i docenti del mio liceo.
Fonte: Aurora Altea, Comprendo