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martedì, 16 Luglio 2024

Guspini prepara “Sa mesa de is turroisi”

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GUSPINI 22 DICEMBRE 2013 in PIAZZA XX SETTEMBRE ORE 16,00
A Guspini c’è una tradizione di più che centenaria della produzione artigianale del Torrone al miele.

Dai genitori della Signora Adelaide Gentilla, di cui si trovano foto a testimoniarne la produzione già 100 anni fa, fino agli eredi che hanno il laboratorio in Via Manno a Guspini, dove per le sorelle Fadda Ignazia, Teresa & company, ancora il Torrone è prodotto principe, lavorato abilmente e venduto in tutte le piazze della Sardegna, ma varca l’isola in confezioni regalo, considerato davvero cibo luculliano.

A Guspini, altre famiglie si sono dedicate alla Produzione del Torrone, dalla Famiglia Casu ancora produttori, alla Famiglia Sechi, Lampis e altri che ormai hanno cambiato professione o non sono più.

In passato, tutti da bambini abbiamo ascoltato la novella che i nostri genitori, ci propinavano per stare buoni, nei giorni di festa, lo spot così oggi lo chiameremo in chiave televisiva, era: chi faisi a bonu ti fazzu bi sa mesa dei is turroisi.

Guspini prepara "Sa mesa de is turroisi"
Guspini prepara “Sa mesa de is turroisi”

Ben 20 anni fa con la determinazione del Centro Commerciale Naturale, allora solo A.P.I.C.E. con la complicità benefica dell’allora Sindaco Signor Francesco Marras, si decise di dare lustro ad un alimento buono, pulito e giusto e si organizzò una manifestazione apposita a Fiera Natale per dimostrare al pubblico come veniva lavorato a mano e pala di legno e tanta buona volontà e forza di braccia.

La festa prese il nome di “SA MESA DE IS TURROISI”, ad indicarne inconfondibilmente la rassegna ed il marchio da assegnare a tutti i produttori del torrone guspinese venduto nelle feste locali sarde, da cent’anni il torrone è stato prodotto sempre con la stessa ricetta:

Ingredienti: miele, albume d’uovo, mandorle.

Preparazione: sulle braci ardenti, nel contenitore paiolo di rame lucido e stagnato, si versa il miele e l’albume d’uovo e lo si sbatte, fino a prendere una certa consistenza;

Il paiolo, anticamente, si adagiava su una base organizzata con letto di vegetali (figumorisca) che garantivano alla montagna delle braci ardenti di non sformare rovinandolo ,il contenitore, vista la grande temperatura raggiunta dal fuoco e dai carboni ardenti, abili mani e grande forza di braccia che obbligano a girare senza sosta per avere il torrone cremoso ed aromatico.

Dopo una lunga cottura a fuoco costante, per ultimo si aggiungono alla compsta, le mandorle, sgusciate, finalmente amalgamato il tutto che diventa molto solido, dal paiolo, si travasa il torrone, in appositi contenitori costruiti in legno naturale a forme di cassetta tronco piramidale, sul fondo si poggia un foglietto di ostia, lo stesso si fa dopo aver versato il torrone caldo sulla forma.

Una variazione particolare a Guspini rara e rinomata veniva prodotta col tipico miele amaro di corbezzolo prodotto dalle api nel territorio del monte linas e montevecchio.

Oggi il torrone per motivi di ottimizzazione costo di produzione viene prodotto da macchinari alimentati ad energia elettrica, ma gli elementi base sono sempre quelli di una volta se parliamo di torrone di Qualità, per il restante ed massiccio volume produttivo al miele viene sostituito lo zucchero se basta, fino all’uso di glucosio in barili… snaturando e squalificando il prodotto, meglio, molto meglio a vera ricetta del “TORRONE GUSPINESE”, Turron, (arrustiu) tostare, è termine spagnolo e noi siamo stati dominati dagli Spagnoli, da una ricerca avviata dal gal Monte Linas, la nascita del Torrone si perde nella notte dei tempi, ripercorrendo la storia, l’origine è un mistero, ma si arriva fino alla Cina, dove pare il torrone sia nato, infatti da quelle regioni del mondo proverrebbe la “Mandorla” gli Arabi, lo avrebbero fatto arrivare in Sardegna e nel bacino del mediterraneo, si dice che il nostro Torrone sia la variante della famosa preparazione dolciaria Araba al sesamo e miele chiamata “CUBBAITA” o “GIUGGIOLENA”, altra versione di diversi studiosi, vuole che siano stati i Romani a tramandarci la ricetta; Si dice che all’epoca di Marco Terenzio Marrone il Reatino parlava del “Cuppedo” o “Cupeto” come ancora in meridione d’Italia viene chiamato il Torrone.

Il Torrone sardo è un dolce molto apprezzato, colorico, il suo consumo abituale è indicato senza esagerazione, nelle stagioni fredde, consigliato a tutti gli sportivi, giovani e ragazzi durante lo studio e chi ha una necessità di elevate calorie, il consumo di 100 grammi di prodotto fornisce mediamente da 450 a 500 kcal, se prodotto secondo la ricetta originale e naturale, contiene, pochissimi grassi, magnesio in quantità, potassio, ferro, grassi monoinsaturi (positivi per l’organismo), presenti nella frutta secca, le mandorle inoltre contengono vitamina Eantiossidante, sono grassi indispensabili, questo da al torrone valore nutrizionale rispetto a molti altri dolci dichiaratamente ricchi di grassi saturi, la consistenza del torrone è morbida, cremosa, il profumo del miele, ne esalta, il gusto, tipico ed inconfondibile aroma, delle erbe di montagne da cui viene prodotto e raccolto negli apposi alveari.

Il 22 dicembre 2013 a Guspini in Piazza XX Settembre, dalle ore 16, con la forza delle braccia dei volontari, si ripeterà la lavorazione in diretta del torrone “Ricetta Storica”, con sucessiva degustazione di sua maestà il torrone guspinese.

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