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lunedì, 25 Novembre 2024
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Province, la volontà della Giunta regionale: proroga fino a giugno

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La Giunta Regionale, ad esclusione dei Riformatori, ieri ha prorogato in via transitoria fino al 30 giugno 2013 la scadenza delle province. Non mancano le polemiche per questo ulteriore rinvio che vede procrastinata, ancora una volta, l’attuazione dell’espressione della volontà di oltre 525.000 elettori sardi.

Province, la volontà della Giunta regionale: proroga fino a giugno
Province, la volontà della Giunta regionale: proroga fino a giugno

Come sotiene Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi “Il Consiglio regionale, violando la scadenza del 28 febbraio che esso stesso si era dato, proroga ulteriormente la vita delle province. E lo fa dimenticando ciò che vogliono i sardi, che il 6 maggio hanno votato per i referendum chiedendo l’abolizione di tutte le Province. Evidentemente il forte segnale che gli elettori hanno dato domenica e lunedì non è stato ancora capito dai partiti“.

E’ sconcertante – prosegue Cossa – che ci sia ancora chi, come il reazionario Chicco Porcu, pensa ancora che sia utile intorbidare le acque, restando comunque cieco e sordo a quanto accade nel mondo esterno. Forse è meglio che il Pd esca dall’ambiguità e charisca una vlta per tutte se è a favore o contro l’abolizione delle province: finora non si è capito“.

Un forte dissenso che viene espresso anche dalle parole del sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, nelle vesti di presidente del Consiglio delle autonomie locali della Sardegna “Il voto del consiglio regionale conferma l’irresponsabilità della maggioranza che governa in Regione. È irresponsabile non tener conto dei principi costituzionali che impongono l’impossibilità di sciogliere organi regolarmente eletti prima della scadenza del mandato. È irresponsabile creare le condizioni per un caos istituzionale e per una paralisi degli enti che avranno ripercussioni negative e provocheranno danni ingenti a cittadini e imprese. Il Consiglio delle Autonomie Locali esprime tutta la sua contrarietà per la Legge approvata dall’assemblea. Un provvedimento che, tra le altre cose, risulterà di quasi impossibile applicazione, vista la ristrettezza dei tempi. L’ennesima dimostrazione di quanto la maggioranza sia incapace di risolvere i problemi e della sua innata propensione a complicare ulteriormente la vita ai cittadini sardi”.

Fonte: Sardegna Oggi

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