Anticipando il sopralluogo dei tecnici dei ministero, nella mattina di venerdì 20 dicembre, la Glencore ha comunicato ai sindacati che anticiperà a lunedì 23 dicembre la chiusura della linea zinco.
La decisione di mandare in cassa integrazione 1.200 lavoratori non sorprende, quello che sorprende Regione Sardegna e sindacati è la tempistica della notizia, che potrebbe creare i presupposti per la fuga di potenziali investitori e mettere a repentaglio la stabilità delle famiglie degli operai, a pochi giorni da Natale.
“Anticipare la chiusura della linea zinco al 23 dicembre – ha commentato l’Assessora al lavoro, Desirè Manca – non è solo un atto di estrema scorrettezza ma dimostra un’assoluta spregiudicatezza di fronte alla quale il Governo non può attendere un giorno in più per rispondere con azioni forti e corali in favore della salvaguardia dei lavoratori di Portovesme. Oggi la Glencore ha dimostrato per l’ennesima volta una totale mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori, dei sindacati e della Regione. La crisi occupazionale che riguarda circa 1200 lavoratori e per la quale abbiamo già avviato le interlocuzioni con i ministeri del Lavoro e del Made in Italy ha assunto una forma drammatica. Chiedo ai ministri Urso e Calderone un intervento immediato per assicurare la tutela dei lavoratori e delle famiglie sarde che sotto Natale stanno ricevendo questa notizia drammatica, e rinnovo l’appello alla ministra del Lavoro sulla creazione di un tavolo di crisi permanente che grazie ad un piano di accompagnamento e riqualificazione dei lavoratori consenta alla Regione Sardegna e al Governo di trovare una soluzione strutturale e di sistema”.
Queste le dichiarazioni di Desirè Manca, alla luce della decisione di chiudere la linea zinco già lunedì prossimo. Una comunicazione – sottolineano dalla Regione Sardegna – ricevuta dalla rsu della Portovesme srl in mattinata, ancora prima dell’incontro previsto con i tecnici del ministero.
“Lo schiaffo della Glencore ai lavoratori, alla Regione e al Governo non può restare impunito, dalla forza della risposta che arriverà dalle istituzioni si misurerà la loro coerenza rispetto agli impegni presi anche nell’ultimo incontro a Roma e in vista del sopralluogo dei tecnici ministeriali oggi nello stabilimento”: così il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante commenta la comunicazione arrivata proprio stamattina alle rsu, ovvero che lunedì 23 chiuderà completamente e in anticipo la linea zinco. “La multinazionale, prima ancora della visita tecnica programmata per capire come rilanciare lo stabilimento, in spregio a un intero territorio, a una regione e al paese nei quali ha fatto profitti per decenni, ne certifica la fine, pensando di potersene andare lasciando macerie e senza pagare pegno. Così facendo la Glencore dimostra la totale assenza di senso di responsabilità sociale”.
Per la Cgil regionale le istituzioni a ogni livello, il Governo nazionale prima di tutto, hanno gli strumenti per sanzionare severamente la multinazionale e non possono più rimandare l’esercizio di un ruolo forte che fino a qui non è stato evidentemente esercitato fino in fondo: “Occorre dimostrare con i fatti alla Glencore che quelle produzioni strategiche possono sopravvivere con un nuovo investitore e che, in ogni caso, la multinazionale deve saldare ogni ipotetico ed eventuale debito, di qualsiasi natura, abbia sul territorio, e che, in assenza di queste condizioni, non c’è alcuna disponibilità a discutere di altri progetti”. Le produzioni che Glencore vuole realizzare altrove in Europa ma non più in Sardegna, sono di grande importanza per l’industria e l’economia italiana. Spetta innanzitutto al Governo far sì che questo importante patrimonio di professionalità e di capacità industriale rimanga nell’Isola.