Il Consiglio regionale ha approvato il Disegno di legge n. 45/A, contenente misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile. Questa è la prima legge d’Italia sulle aree idonee: la Sardegna è la prima regione a dotarsi di una normativa completa in materia, frutto di un processo di ascolto fortemente voluto dall’amministrazione regionale, che ha visto Presidente e Giunta a confronto con varie parti della società sarda, e in particolare con amministratori e tecnici comunali, da nord a sud dell’isola.
Anche per questo la legge approvata rappresenta, a pieno diritto, un tassello fondamentale per una transizione energetica a misura della regione. Sottrarre il territorio alla speculazione era, e rimane, l’obiettivo primario della Regione e dei cittadini e le cittadine sarde, che, in questi mesi, si sono mobilitati in difesa del territorio.
“È stato un lavoro interassessoriale che ha coinvolto anche le strutture tecnico-amministrative e gli esperti legislativi, impossibile da portare a termine senza il lungo processo di ascolto dei territori, iniziato con i comitati e le associazioni ambientaliste, che ci ha consentito di capire meglio le preoccupazioni della società sarda. È proseguito con gli enti locali che hanno fornito un aiuto preziosissimo nel fotografare il territorio, individuare criticità e anticipare problemi applicativi. Il lavoro delle Commissioni e dei Capigruppo ha aiutato a trovare la mediazione necessaria tra le diverse forze politiche”, ha dichiarato l’assessore degli enti locali e urbanistica, Francesco Spanedda.
“Grande soddisfazione per l’approvazione della legge. Adesso andiamo avanti con piano energetico regionale e società energetica regionale”, ha commentato l’assessore dell’industria, Emanuele Cani.
“L’approvazione del Disegno di legge n. 45/A, ha commentato l’assessora dell’ambiente, Rosanna Laconi, rappresenta una reale garanzia di tutela della nostra biodiversità, bene identitario da difendere, evitando la trasformazione dei nostri habitat naturali in paesaggi industriali. Nel contempo – ha precisato l’esponente della Giunta Todde – ci consentirà di avviare un’equa e democratica transizione energetica in equilibrio con l’esigenza di tutela ambientale. È una grande vittoria – ha concluso l’assessora Laconi – per tutto il popolo sardo”.
La legge approvata è una norma fatta di tutele e di promozione della transizione energetica, rappresenta un tassello di un processo che passa, ad esempio, per il Piano Energetico Regionale, il PPR, la Società Energetica Sarda. Pur avendo degli aspetti di salvaguardia, la norma supera la sospensiva LR 5/2024, perché rende possibile una pianificazione vera e propria. Tutelando dalla speculazione energetica la Sardegna, la norma lascia lo spazio necessario a tutte le altre attività che devono potersi dispiegare sul territorio, secondo le aspirazioni delle singole comunità. Aspirazioni che rischiavano di essere incompatibili con una destinazione del territorio prevalentemente orientata alla produzione di energia.
Circoscrivendo lo spazio dedicato all’energia, le riflessioni che possiamo fare da adesso in poi sull’urbanistica e sul Piano Paesaggistico aprono alla possibilità di un futuro fatto ad esempio di attività culturali, agricoltura, attività produttive e turismo.