La Sardegna si prepara a un brusco calo delle temperature, accompagnato da un rischio di gelate nelle zone interne durante la mattinata di domenica. A partire da questa sera e per tutto il fine settimana, l’isola sarà lambita da correnti fredde e secche di origine polare continentale, richiamate verso il Mediterraneo centrale da un vortice depressionario in movimento verso la penisola balcanica e lo Ionio. Lo segnala il meteorologo Matteo Tidili, sottolineando come la massa d’aria in arrivo porterà effetti significativi sul campo termico.
Le temperature a 850 hPa (circa 1.500 metri di altitudine) nella notte tra sabato e domenica saranno comprese tra 0°C e 3°C, valori leggermente inferiori alla media stagionale, che si attesta intorno ai 5°C. Questo raffreddamento interesserà marginalmente la Sardegna, rispetto alle regioni più orientali del Mediterraneo, ma gli effetti saranno comunque evidenti.
Secondo Tidili, domenica mattina le temperature minime scenderanno sotto i 5°C nelle aree interne dell’isola, con il rischio di deboli gelate in zone come il Meilogu, il Marghine, il Goceano, la Barbagia, il Sarcidano, la Marmilla, il Barigadu, il medio e basso Campidano, la piana del Cixerri e l’alta valle del Flumendosa. Al contrario, le aree costiere nord-orientali, dalla Gallura al Golfo di Orosei, rimarranno relativamente più miti, con minime difficilmente sotto i 10-12°C. Qui, i venti di tramontana, moderati anche nelle ore notturne, manterranno un costante rimescolamento dell’aria e un contributo marittimo che impedirà un forte raffreddamento.
Questa situazione meteorologica è generata dall’ex tempesta Conall, sviluppatasi tra la Manica e il Mare del Nord nei giorni scorsi e ora in discesa verso i Balcani. Nonostante il baricentro del flusso freddo sia orientato verso est, la Sardegna risentirà degli effetti di una massa d’aria più densa e secca, predisposta a un maggiore raffreddamento radiativo durante la notte.
Venti e raffreddamento costiero Lungo le coste nord-orientali, il contributo dei venti di tramontana garantirà temperature più miti rispetto alle aree interne. Questo fenomeno, evidenzia Tidili, rappresenta un elemento chiave per il contenimento del raffreddamento notturno in queste zone.
Le previsioni richiamano l’attenzione sulla necessità di proteggere le coltivazioni e di prestare particolare attenzione nelle prime ore del mattino nelle zone maggiormente esposte al rischio di gelate.