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“Conta-mi-ddù in su museu”: il Museo Villa Abbas di Sardara apre le porte alle tesi di laurea

Il sapere universitario esce dalle aule accademiche per incontrare la comunità. La cooperativa culturale Villa Abbas, che gestisce l’omonimo museo archeologico a Sardara, lancia l’iniziativa “Conta-mi-ddù in su museu”, un evento dedicato a studenti e neolaureati in ambito storico, artistico, culturale o turistico, con l’obiettivo di valorizzare le ricerche accademiche e condividerle con il pubblico.

La proposta è tanto semplice quanto ambiziosa: trasformare le sale del museo in un luogo di dialogo tra ricerca e cittadinanza. I laureati che hanno sviluppato tesi in ambiti affini alla mission culturale del museo

sono invitati a candidarsi per presentare i propri elaborati durante una serata speciale. L’iniziativa punta a mettere in luce l’impegno e il talento di giovani studiosi, creando al contempo un legame profondo tra il patrimonio culturale sardo e le nuove generazioni.

Per aderire all’evento, gli interessati devono inviare la propria tesi accompagnata da un abstract all’indirizzo email coopvillabbas@tiscali.it. È disponibile un modulo di partecipazione scaricabile online, che deve essere compilato indicando l’argomento della tesi e i dettagli del lavoro. L’obiettivo è offrire uno spazio privilegiato per raccontare il valore della ricerca e mostrare come il sapere accademico possa arricchire il tessuto culturale locale.

La cooperativa Villa Abbas, impegnata da anni nella valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale del territorio, si conferma ancora una volta un punto di riferimento per la promozione del sapere. Con iniziative come questa, non solo si rafforza il legame tra il museo e la comunità, ma si stimola una riflessione su quanto sia importante investire nella conoscenza per preservare e raccontare le radici culturali di un popolo.

Per chiunque voglia mostrare il frutto del proprio impegno accademico e contribuire alla crescita culturale di Sardara, l’appuntamento al Museo Villa Abbas è un’occasione imperdibile. Perché il sapere, come ricorda l’iniziativa, “merita di essere raccontato”.

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