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Villanovaforru, il 30 novembre la terza “Biennale d’Arte Contemporanea” e la rassegna regionale de “Su piriciò”

Sabato 30 novembre 2024, alle ore 17, nella Sala Mostre del Museo Genna Maria, a Villanovaforru, verrà inaugurata la terza “Biennale d’Arte Contemporanea”, curata dal maestro Antonio Russo e con la direzione artistica di Alessandra Sorcinelli.

Saranno 11 gli artisti che esporranno le proprie opere, offrendo una preziosa testimonianza dell’arte contemporanea in Sardegna: Luciano Caria, Michele d’Alba, Giorgio Masili, Luigi Masili, Gigi Meli Mura, Marisa Mura, Peppe Orro, Marilena Pani, Antonio Russo, Gianfranco Serra, e Nino Stagi.

La terza edizione della Grande Mostra Collettiva Biennale di Villanovaforru riapre dunque con entusiasmo, dopo il successo delle edizioni precedenti, offrendo un’occasione di confronto tra undici artisti sardi che, testimonieranno lo stato attuale dell’arte in Sardegna, con opere provenienti da ogni area geografica dell’isola che inducono a sperare in un futuro ricco di creatività.

Un momento di incontro e innovazione nel solco della tradizione, che dà vita a un dialogo aperto con tutte le forme espressive.
Colore, tecnica, sperimentazione, padronanza della materia e dello spazio: in una terra antica pulsa un cuore primitivo, che esplode in battiti di pura bellezza.

Il futuro germoglia nel presente, radicato profondamente nel territorio isolano e si espone con audacia, senza veli, tabù o pregiudizi.

L’esposizione sarà visitabile gratuitamente fino al 21 dicembre, dal martedì alla domenica, dalle 9:30 alle 13 e dalle 15:30 alle 18. Per informazioni: 070/9300050.

Lo stesso giorno appuntamento con una delle manifestazioni più attese in Sardegna: la rassegna regionale de “Su piriciò” si svolgerà a Villanovaforru il 30 novembre, a partire dalle ore 19.00, in Piazza Costituzione, nel cuore del paese.

L’evento, giunto all’undicesima edizione, pone l’intento di riscoprire le tradizioni e i principi della tradizione contadina e promuovere l’unicità e genuinità dei prodotti alimentari sardi.

Su piriciolu può essere visto come uno dei simboli della povertà, che ha caratterizzato la cultura contadina o può essere anche interpretato come simbolo di sopruso; essendo il vino che is meris davano a is serbidoris, poiché questi non erano ritenuti meritori di bere un vino fatto di sola uva.

Il comitato spontaneo “La Confraternita di Don Piriciò” organizza la manifestazione utilizzando su piriciolu come simbolo e bandiera di quei gusti e sapori che la globalizzazione e la massificazione cercano di far sparire.

La manifestazione è resa possibile grazie ai produttori di vino locali, una quarantina, che offrono gratuitamente il proprio prodotto per essere degustato, criticato dai partecipanti e giudicato da una giuria di esperti. L’evento è patrocinato dal Comune e dalla Pro Loco.

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