L’appuntamento sangavinese con il Festival delle Strade dello Zafferano di Sardegna DOP in programma sabato 9 e domenica 10 novembre a San Gavino Monreale si apre con un convegno dal titolo: Zafferano: una risorsa speziale tra passato, presente e futuro.
La Sala Consiliare del Comune di San Gavino Monreale sarà il palcoscenico per un evento di grande importanza sabato 9 novembre alle ore 17:00: “Tavola Rotonda sullo Zafferano: una risorsa speziale tra passato, presente e futuro”. L’incontro, organizzato da Laore, vuole mettere in luce le caratteristiche uniche dello zafferano di Sardegna, una delle spezie più preziose al mondo e un vero tesoro per l’isola.
Lo zafferano sardo è molto più di una spezia. Conosciuto come “oro rosso”, il suo valore deriva non solo dal processo complesso e delicato di produzione, ma anche dalla sua unicità: la Sardegna è la prima regione italiana per produzione di zafferano, concentrata in particolare nella zona di San Gavino Monreale, nel Medio Campidano. Qui, il Crocus Sativus trova il suo habitat ideale, in un terreno che, grazie alla combinazione di microclima e tecniche di coltivazione tramandate da secoli, permette di ottenere una spezia dal profumo intenso e dal colore brillante.
All’evento, che sarà moderato da Alessia Cossu interverranno il sindaco di San Gavino Monreale Stefano Altea, l’assessore alla Cultura, Spettacolo, Promozione della Città e Turismo Riccardo Pinna, i sindaci di Villanovafranca e Turri, Matteo Castangia e Martino Picchedda, Parteciperanno anche Francesco Sanna, Giacomo Patteri e Sandro Murgia del Servizio sviluppo rurale – Agenzia Laore, Barbara Pisanu Ricercatrice dell’Agenzia Agris, e Stefano Musanti, presidente del GAL Campidano. Alla tavola rotonda sarà presente anche Simone di Persio, rappresentante della Cooperativa Altopiano di Navelli, che porterà l’esperienza della coltivazione dello Zafferano dell’Aquila,
Perché è necessario parlare di sviluppo dello zafferano sardo?
Il valore dello Zafferano di Sardegna DOP
non è solo economico, ma anche culturale e nutrizionale. La sua produzione è un lavoro di precisione: i fiori del Crocus Sativus, vengono raccolti a mano prima che si schiudano, e gli stimmi rossi vengono poi essiccati con tecniche particolari, come l’umettamento con olio extravergine d’oliva sardo. Servono circa 200.000 fiori per ottenere un solo chilogrammo di zafferano, il che spiega il prezzo elevato di questa spezia definita “oro rosso”.La Denominazione di Origine Protetta (DOP), riconosciuta nel 2006, certifica non solo la qualità ma anche la tipicità dello Zafferano di Sardegna, che grazie al suo alto contenuto di crocina, crocetina e safranale ha dimostrato di possedere proprietà antiossidanti e benefici per la salute. Lo zafferano di Sardegna è anche un ingrediente fondamentale della cucina regionale, arricchendo piatti iconici come i Malloreddus alla Campidanese, risotti e dolci tradizionali.
La Tavola rotonda Zafferano: una risorsa speziale tra passato, presente e futuro rappresenta una preziosa occasione per discutere del futuro dello zafferano di Sardegna e delle strategie di sviluppo necessarie per posizionarlo meglio sui mercati internazionali.