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San Gavino Monreale
giovedì, 21 Novembre 2024
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Sardegna, interi paesi sott’acqua ma solo ordinaria allerta “gialla”: cosa non ha funzionato nella comunicazione istituzionale?

Eventi e manifestazioni

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Il disastro del nubifragio abbattutosi su San Gavino Monreale nella notte del 26 ottobre è sotto gli occhi di tutti. Immagini come queste girate nella zona PIP sono sotto gli occhi di tutti e stanno diventando virali sulle chat dei cittadini sangavinesi.

Non è facile rendersi conto del livello del disastro da una foto o da un video, ma chiunque sia sul posto a combattere con terra, acqua e fango parla di una calamità naturale dello stesso livello del tristemente famoso ciclone “Cleopatra”.

Ma se nel 2013 il nubifragio fu preannunciato da un’allerta rossa della Protezione Civile, quello di ieri è stato accompagnato da una semplice allerta gialla (criticità ordinaria) peraltro non ricevuta via email alla nostra redazione e introvabile sui canali di comunicazione istituzionali.

L’unico allarme anticipato degno di nota è stato quello diramato dal sempre puntuale Matteo Tidili, meteorologo seguitissimo sui social e in TV, che è punto di riferimento per i nostri articoli: è stato Tidili, ieri, ad aver annunciato piogge e temporali con accumuli fino a 200 mm in 24 ore.

Ci chiediamo come sia possibile che i canali istituzionali abbiano declassato a gialla una previsione di questo tipo, supportata da immagini satellitari inequivocabili anche ai non addetti ai lavori. Ci chiediamo quanto sia utile diramare allerte gialle quotidiane (che poi non vengono prese sul serio quando la situazione diventa davvero pericolosa). Ci chiediamo se non sia un modo per “deresponsabilizzare” le istituzioni in caso di disastro.

Invece noi ci chiediamo: non sarebbe il caso di rivedere il flusso di informazioni rilevanti da inoltrare alla popolazione, utilizzando mezzi e messaggi ottimali? Noi abbiamo fatto la nostra piccola parte, ieri come nel 2013, per avvisare per tempo i cittadini. Molti ci hanno scritto per segnalarci di aver spostato le auto nelle zone alte del paese e di aver messo in sicurezza gli scantinati e attivato le pompe sommerse per evitare allagamenti. Ma se dalle istituzioni non arrivano informazioni attendibili (o se non ne arrivano proprio) il nostro contributo sarà sicuramente meno efficace.

Sarà un altro tema su cui riflettere e discutere nel futuro prossimo.

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