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Scuole Sarde in Crisi: Strutture fatiscenti e dispersione scolastica, una bomba a orologeria per il futuro dell’Isola

La situazione delle scuole in Sardegna non è mai stata così allarmante, e negli ultimi anni abbiamo assistito a una preoccupante crescita della dispersione scolastica, con numeri che pongono l’Isola tra le regioni italiane più in difficoltà. Ma c’è un altro problema che rischia di peggiorare questa piaga: le condizioni strutturali degli edifici scolastici, che sembrano uscite da un altro secolo. Non è solo una questione di modernizzazione mancante, ma di sicurezza e decenza, due parole che spesso vengono dimenticate quando si parla di scuole in Sardegna.

Uno degli episodi più significativi è quello degli studenti di Villamar

, dove piove letteralmente all’interno degli anditi della scuola. Le immagini di corridoi allagati e secchi sparsi qua e là per raccogliere l’acqua piovana sono diventate emblematiche di una situazione ormai fuori controllo. I ragazzi crescono in un ambiente che li spinge inconsapevolmente ad abbandonare gli studi. Come possiamo pretendere che i giovani credano nel valore dell’istruzione se il luogo dove dovrebbero formarsi si sfalda sotto i loro occhi?

Questo non è un caso isolato, purtroppo sono problemi diffusi in tante parti dell’Isola. Ma c’è un altro problema che passa inosservato ai più, anche se avrà conseguenze drammatiche nel futuro prossimo: da qui a qualche anno, l’Italia perderà numerose professioni tecniche. L’evoluzione del mondo del lavoro richiede figure specializzate, ma la scuola sembra non essere pronta a formarli. Anzi, i docenti stessi, spesso disorientati e senza strumenti adeguati, finiscono per consigliare agli studenti delle scuole medie di iscriversi nei licei, piuttosto che orientarli verso istituti tecnici e professionali che potrebbero realmente rispondere alle esigenze del mercato. Se questa tendenza continua, ci troveremo con una massa di diplomati teoricamente preparati per l’università, ma privi delle competenze richieste dal mondo del lavoro. E mentre altre regioni investono in percorsi professionalizzanti e nella valorizzazione delle scuole tecniche, la Sardegna rischia di rimanere indietro, condannando i propri giovani a un futuro di disoccupazione o sottoccupazione.

Non possiamo non parlare, infine, della dispersione scolastica. In Sardegna, uno studente su quattro lascia la scuola prima di aver completato il ciclo di studi obbligatori. Le cause sono molteplici: da un contesto economico spesso svantaggiato, alla mancanza di modelli educativi che tengano conto delle nuove generazioni, fino alle già citate pessime condizioni strutturali delle scuole. Ma la dispersione scolastica non è solo un fallimento del sistema educativo, è un problema che riguarda tutta la società. Ogni studente che abbandona la scuola è un talento perso, una risorsa che non verrà mai valorizzata. E in un’isola come la Sardegna, che ha già tanti problemi di sviluppo e occupazione, non possiamo permetterci di perdere il nostro futuro in questo modo. La Sardegna ha bisogno di scuole sicure, moderne e soprattutto capaci di preparare i giovani alle sfide del mondo di domani.

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