Una lunga battaglia durata oltre quarant’anni ma alla fine gli allevatori suinicoli della Sardegna l’hanno vinta. “Sono stati anni di sacrifici eroici per chi ha portato avanti e continuato a condurre le proprie aziende nella regolarità e legalità, combattendo anche al fianco delle istituzioni per eliminare definitivamente la Peste suina africana dalla Sardegna. Oggi a festeggiare la notizia dell’ufficialità all’eradicazione in Sardegna della Psa è un settore che per decenni ha sofferto e fronteggiato mille difficoltà economiche. Ma da oggi potrà aprire nuove strade e nuovi mercati”. C’è grande soddisfazione da parte di Coldiretti Sardegna per la notizia arrivata da Bruxelles che ha visto gli Stati membri Ue, all’unanimità, decidere di rimuovere tutte le ultime misure restrittive che erano ancora in vigore nell’Isola per via del virus.
FINE EMBARGO. La decisione è arrivata oggi con la riunione del Comitato Piante, Animali, Alimenti e Mangimi tenutasi. È un risultato storico che ha visto la vittoria di tutta la Sardegna – sottolinea ancora Coldiretti – e non è frutto dell’azione di un solo colore politico ma è un’azione portata avanti dalle varie Giunte che si sono susseguite nel tempo, dai primi passi con il commissario nominato dall’allora assessora Simona de Francisci (Giunta Cappellacci), all’azione dell’Unità di Progetto istituita dalla Giunta Pigliaru, con l’assessore Arru che aveva dato uno scossone fondamentale soprattutto nella realizzazione di una linea dura nei confronti del brado – ricorda Coldiretti Sardegna – tanti hanno collaborato e portato avanti la battaglia, compresa la Giunta Solinas attraverso il lavoro dell’Izs con Filippini che ha dato un segnale pesante in continuità con quanto ha fatto dalla Giunta precedente e quella attuale che ha sostenuto il percorso fatto.
COLDIRETTI SARDEGNA. In tutto questo lavoro messo in campo dalle istituzioni e dai veterinari con le Asl, però “I veri meriti per il raggiungimento di risultato storico vanno agli allevatori, quelli veri, che hanno sempre rispettato la sicurezza nei loro allevamenti e che nonostante l’embargo di 13 anni, hanno continuato a fare attività e lavorare con grandissime difficoltà – sottolinea Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna – adesso però serve attenzione sulle carni suine che arrivano in Sardegna dal continente perchè constatiamo che al momento le stesse restrizioni, rigidità e controlli adottati per la Sardegna non si stanno mettendo in campo per le carni in arrivo dalle altre regioni. Preoccupa non poco – conclude – l’ingresso delle carni dal Nord Italia che stanno entrando anche a prezzi molto contenuti”.
Sul risultato raggiunto interviene anche il direttore Coldiretti Sardegna, Luca Saba, che aggiunge: “Se con le restrizioni è stato facile tenere chiusa un’isola come la nostra, dall’altra non era facile per chi vive di allevamento suino continuare a combattere con quelle limitazioni di mercato, anche per chi è sempre stato in regala lavorando nella legalità e questo è il vero merito – sottolinea il direttore Coldiretti – adesso possiamo mettere in campo tutte le azioni per accompagnare le nostre aziende in un percorso di crescita come stiamo già facendo con alcuni importanti progetti come quello sul maialetto Igp e l’istituzione del comitato”.