Le auto sarde ancora tra le più vecchie e inquinanti d’Italia. 1milione 111mila quelle circolanti: il 57% non supera l’euro 4 e 772mila hanno più di 10 anni di anzianità. Meloni e Serra (Confartigianato Sardegna): “Svecchiare il parco auto con carburanti climaticamente neutrali senza necessariamente sostituire il veicolo”.
Continua a essere tra i più vecchi d’Italia il parco auto circolante nell’Isola.
Quasi 640mila autovetture, il 57,5% di tutte quelle circolanti in Sardegna è classificata da euro 4 in giù e 772mila veicoli hanno più di 10 anni di anzianità. Con questi dati la regione si piazza al 7° posto tra le regioni con le 4 ruote più vetuste e più inquinanti.
Del milione e 111mila veicoli circolanti, 510mila sono alimentati a benzina (45,9%), 538mila a gasolio (48,4%), 31mila sono ibridi (2,8%), 3mila elettrici (0,3%) e 28mila (2,5%) per le quali non è nota la propulsione.
Nel 2021, erano solo 4.077 gli automobilisti sardi possessori di un veicolo elettrico o ibrido (253 totalmente elettriche mentre le restanti 3.824 risultano avere il motore ibrido a benzina o gasolio). Nell’ultima rilevazione il totale tra ibrido ed elettrico risulta essere di 34mila unità.
Sono questi i dati del dossier sul trend delle “Impatto ambientale delle autovetture in Sardegna”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna su fonte ACI 2023.
“Sebbene molte auto in circolazione siano ancora piuttosto vecchie – affermano Giacomo Meloni e Daniele Serra, Presidente e Segretario di Confartigianato Sardegna – si sta verificando un sensibile incremento di veicoli alimentati con fonti alternative ai tradizionali benzina e diesel, anche se, al momento, rappresentano solo una piccola frazione rispetto alle più diffuse
”. “È importante ricordare che fino a pochi anni fa – continuano – l’isola non disponeva affatto di alternative ai carburanti tradizionali come benzina, diesel e GPL, motivo per cui il mercato delle auto ecologiche era pressoché inesistente”. “Per soddisfare anche questa fetta di mercato – propongono Meloni e Serra – oggi è necessario stimolare la domanda di mobilità sicura, eco-sostenibile e condivisa. Per svecchiare il nostro parco circolante, è necessario attuare misure in grado di promuovere la sostituzione dei veicoli più inquinanti con soluzioni di ultima generazione alla portata delle famiglie italiane che stanno fronteggiando la crisi”Dall’analisi, che ha raffrontato i dati tra il 2021 e 2023, emerge anche la crescita generale del circolante passato da 1.068.000 unità a 1.111.000, per un saldo netto positivo di 43 autoveicoli.
Tra le auto circolanti in Sardegna 97mila sono in classe ambientale euro 0, 25mila euro 1, 79mila euro 2, 134 euro 3, 302mila euro 4, 179mila euro 5 e 289mila euro 6. Il totale tra le due classi più giovani porta a 468mila le auto in quelle condizioni.
Per ciò che riguarda la vetustà, 44mila hanno meno di 2 anni, 92mila tra i 2 e i 4 anni, 199mila tra i 5 e i 9, 213mila tra i 5 e i 9, 213mila tra i 10 e i 15 e ben 558mila hanno oltre 15 anni.
Il maggior numero di auto ibride o elettriche si trova a Cagliari con 13.246 euro; segue Sassari con 10.450, Sud Sardegna con 5.336, Nuoro con 3.342 e Oristano con 2.038.
Per quanto riguarda le auto più giovani, a Cagliari su 288mila auto immatricolate, 15mila (il 5,3%) ha meno di 2 anni. Segue Sassari 14mila (4,2%) su 336mila auto, Sud Sardegna 8mila (3,5%) su 287mila, Oristano 3mila (2.9%) su 106mila auto e Nuoro 4mila (2,6%) su 152mila.
Tra le province, le auto con la propulsione più inquinante si trovano a Nuoro dove il 65,9% delle 4 ruote(100mila) ha motori pari o inferiori all’euro 4. Segue il Sud Sardegna, con il 59,6% (135mila), Oristano con il 59,5% (63mila) e Sassari con il 56,7% (190mila). Quelle più giovani sono immatricolate nella provincia di Cagliari, area in cui solo il 51,7% (149mila) dei veicoli è pari p inferiore all’euro 4.
“È quindi ormai urgente lavorare su strategie nazionali, da affiancare all’elettrificazione del parco auto – concludono il Presidente e il Segretario di Confartigianato Sardegna – che mirino a decarbonizzare le vetture in circolazione senza necessariamente sostituirle con auto nuove. Il riferimento è chiaramente a carburanti che siano climaticamente neutrali, e dunque in linea con l’obiettivo del 2050”.
L’analisi nazionale.
Impatto ambientale delle autovetture: tipologia di omologazione e anzianità parco
Il traffico veicolare rappresenta uno dei principali responsabili dell’inquinamento atmosferico e le emissioni prodotte dipendono per lo più dal tipo di combustibile e dall’anzianità del veicolo. I dati ACI relativi al parco delle autovetture circolanti mostrano che nel 2023 l’84,3% dei veicoli sono alimentati a benzina o a gasolio: nel dettaglio oltre 2 auto su 5 (43,3%) sono alimentate a benzina mentre il 41,0% sono auto alimentate a gasolio, il 5,4% sono auto ibride e lo 0,5% sono auto elettriche.
In termini di dinamica, le auto circolanti aumentano in un anno dell’1,7% con le auto ibride in aumento del 42,1% e quelle elettriche del 38,8% mentre le auto a benzina sono stabili (+0,1%) e quelle a gasolio sono in diminuzione dello 0,9%.
Ulteriori valutazioni in merito all’inquinamento atmosferico veicolare possono essere fatte prendendo in esame le categorie di omologazione e l’anzianità delle auto. Nel 2023 il parco auto è formato per l’84,3% da auto a gasolio o a benzina e per il 47,4% da auto in classi ambientali a maggior impatto in termini di inquinamento (da Euro 0 a Euro 4) mentre primeggiano le auto appartenenti alle classi ambientali di minore impatto ambientale (Euro 5 ed Euro 6) con una quota del 52,0%; solo 5 anni fa la quota più consistente era rappresentata dalle auto più inquinanti che erano il 59,4% del totale.
In parallelo si rileva però un invecchiamento del parco auto, la quota di auto con oltre 15 anni d’età, e quindi di norma maggiormente inquinanti, si attesta sul 40,9%, valore superiore rispetto al 33,3% rilevato cinque anni prima.
Mobilità sostenibile
Una mobilità più sostenibile è rappresenta dalle auto ad alimentazione elettrica o ibrida (ibrido benzina o gasolio) che, sebbene siano ancora una piccola quota del parco auto (5,9%), mostrano una diffusione in notevole crescita negli ultimi 5 anni, passando tra 2019 e 2023 da 904 a 5.943 auto ogni 100mila circolanti. Le prime tre regioni per maggior diffusione di auto elettriche e ibride sono Valle d’Aosta, con 23.764 auto ogni 100mila circolanti, Trentino-Alto Adige, con 18.205 auto ogni 100mila e Toscana con 8.773 auto ogni 100mila.
Le province con una maggior diffusione delle auto ibride ed elettriche nel 2023 sono Valle d’Aosta (23.764 auto ogni 100mila circolanti), Trento (21.133 auto ogni 100mila), Firenze (16.164 auto ogni 100mila), Bolzano (13.268 auto ogni 100mila), Milano (9.677 auto ogni 100mila), Reggio Emilia (9.049 auto ogni 100mila), Torino (8.797 auto ogni 100mila), Bologna (8.642 auto ogni 100mila), Como (8.397 auto ogni 100mila) e Roma (8.392 auto ogni 100mila). Al contrario, una minor diffusione di auto elettriche e ibride si riscontra in provincia di Brindisi (2.105 auto ogni 100mila circolanti), seguita da Vibo Valentia (2.101), Barletta-Andria-Trani (2.090), Crotone (2.039), Foggia (2.011), Oristano (1.909), Napoli (1.881), Caltanissetta (1.796), Agrigento (1.686) e Enna (1.579).