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Estemporanea artistica collettiva per salutare Kikki Pilloni: ecco tutte le foto

Le estemporanee artistiche nascono e si sviluppano entro i confini gioiosi dell’arte, e per questo non sono addomesticabili né inquadrabili. Ogni partecipante compie un’azione con cui un’idea diventa materia. Spesso l’idea iniziale evolve e prende una vita propria: è successo anche per l’estemporanea artistica collettiva per salutare Kikki Pilloni promossa attraverso le nostre pagine dall’artista Alessio Orrù.

Sono tantissime le persone che hanno rilanciato l’iniziativa – aiutandoci a diffonderla sui social – e tantissime anche quelle che hanno partecipato attivamente, inviandoci un pensiero e un ricordo di Kikki.

A fine articolo vi proponiamo la galleria con le foto ricevute: pubblicheremo soltanto le immagini senza autore e senza le parole che le hanno accompagnate. Immagini che riescono a trasmettere più di un semplice ricordo, di un pensiero, di un’idea. Trasmettono un sentimento che è stato capace di valicare i confini dello spazio e del tempo: molte delle foto provengono da luoghi lontani – da amici lontani di Kikki – e qualcuna da tempi remoti, nel momento in cui la maestria del calzolaio sangavinese venne immortalata, arrivando sino ai giorni nostri.

La risposta e l’ampia partecipazione all’iniziativa non sorprende Alessio Orrù: “Sono molto contento – spiega – perché Kikki conosceva un sacco di gente che si rivolgeva a lui per aggiustare cose che nessuno avrebbe mai recuperato, dedicando il suo tempo a vecchie scarpe, borse o altri oggetti magari usurati, ma con un alto valore affettivo”.

“Sono felice anche che il progetto abbia avuto un’evoluzione, una interpretazione e che sia andato a svilupparsi con vita propria. Come si poteva prevedere il lavoro di Kikki ha preso una sua forma, una sua identità e un pubblico che si è appropriato di un momento intimo collettivo e le gli dato una forma, che ha utilizzato la composizione, come un quadro da regalare di un momento un vissuto uno scorcio di vita. Mi fa piacere che le persone abbiano pubblicato le foto sulle proprie bacheche, creando un movimento, sposando il progetto e appropriandosene con una reinterpretazione personale – continua Alessio Orrùora bisogna pensare come ‘restituire’ fisicamente alla famiglia questo progetto: un’idea potrebbe essere stampare le foto ed esporle nella storica bottega di Kikki, dove l’odore della colla, del cuoio e degli attrezzi del mestiere accompagna questa meraviglia costituita dalle fotografie”.

L’idea di trasformare – anche solo per un giorno – la bottega di un calzolaio in un piccolo atelier artistico è sicuramente affascinante e romantica. Potrebbe diventare l’ultimo grande regalo di Kikki al paese che amava: un amore, che come abbiamo potuto vedere, è stato pienamente corrisposto.

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