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San Gavino, una mozione per prendere posizione contro la speculazione energetica nel territorio

La crescita della domanda per la creazione di nuovi parchi eolici e agrivoltaici in Sardegna sta tenendo banco nel dibattito politico e sociale regionale. Questi progetti offrono potenziali benefici in termini di energia rinnovabile, ma portano con sé anche una serie di questioni complesse che vanno oltre la semplice transizione ecologica, come l’impatto ambientalistico e paesaggistico.

La questione arriva anche nei banchi del consiglio comunale di San Gavino Monreale, con una mozione firmata dai consiglieri di minoranza Silvia Mamusa, Nicola Orrù e Bebo Casu.

“In questi ultimi anni – spiega Silvia Mamusa – la richiesta di insediamento di nuovi parchi eolici e agrivoltaici, che interessano l’intero territorio regionale, è aumentata in modo considerevole. Si tratta di grandi investimenti che stanno modificando il territorio con evidente impatto sul paesaggio e con un utilizzo del suolo tradizionalmente votato all’agricoltura. Trattandosi di interventi inerenti le energie rinnovabili la scelta indurrebbe ad un accoglimento convinto ed immediato, ma la questione non si riduce ad una semplice transizione ecologica dall’energia fossile ad una più pulita”.

Le turbine eoliche, infatti, con la loro imponenza, e i vasti campi di pannelli solari possono alterare l’estetica del territorio, influenzando il modo in cui le comunità locali percepiscono e interagiscono con il loro ambiente. Oltre agli aspetti visivi, ci sono considerazioni ecologiche da tenere in conto, come l’effetto sui volatili per i parchi eolici e l’impatto sulla biodiversità per entrambi i tipi di impianti.

Con l’intento di regolamentare la speculazione energetica, è nato il “Comitato regionale sardo per il No” all’installazione di migliaia di torri eoliche e pannelli fotovoltaici in Sardegna e contro “la trasformazione del paesaggio dell’isola da rurale ad industriale, escludendo totalmente il dialogo con le comunità locali in barba alla autonomia regionale” che ha promosso una raccolta firme per la richiesta di referendum consultivo per chiedere ai cittadini di esprimere un parere sullo scottante argomento.

“Gli interventi, autorizzati dal Ministero dell’Ambiente – continua la consigliera Mamusa – vengono realizzati senza una corretta valutazione sull’impatto del paesaggio, andando a compromettere territori a vocazione turistica e culturale. Un danno per la nostra isola, al quale non corrisponde un reale beneficio, anche perché dell’energia prodotta non vi è un vantaggio diretto per i cittadini sardi, ma perlopiù un guadagno per gli investitori. Non si vuole chiaramente fermare l’azione di transizione ecologica ma riflettere e intervenire per evitare di compromettere il nostro territorio e al contempo ripensare un sacrificio che davvero deve determinare un vantaggio economico per la nostra isola a fronte di un consumo del suolo così importante”.

Per questo motivo i consiglieri Silvia Mamusa, Nicola Orrù e Bebo Casu hanno presentato una mozione per invitare la Giunta Comunale a esprimere un parere di indirizzo sfavorevole in merito ai progetti di realizzazione di parchi eolici nelle aree non idonee a tali insediamenti.

“Con questa mozione – confermano i consiglieri firmatari – intendiamo portare l’attenzione su un tema attuale, che nel tempo interessato ha anche il nostro territorio, nel quale esistono bellezze culturali e naturalistiche che non vanno sacrificate in nome di interventi che appaiono speculativi. Vogliamo anche esprimere vicinanza ai territori dell’oristanese e delle altre aree interessate da imponenti progetti eolici che deturperanno territori così meravigliosi. Attendiamo una corretta valutazione delle aree cosiddette “idonee” da parte della Regione Sardegna, un provvedimento che garantirà certamente di più la nostra isola”.

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