Dal 21 al 28 luglio tre trapiantati partiranno da Cagliari verso Lisbona per incontrare e sfidare colleghi di altri 25 paesi europei. Più che alle medaglie punteranno a onorare la memoria dei loro donatori e a promuovere la donazione degli organi e la pratica sportiva come terapia post-trapianto.
Dal 21 al 28 luglio 2024 si disputeranno a Lisbona, in Portogallo, i Campionati europei per trapiantati (European Transplant Sport Championships – ETSC) cui parteciperanno anche 3 atleti sardi: Giovanni Fadda, Paolo Perra ed Enrico Pitzalis.
La manifestazione si tiene ogni 2 anni a rotazione in uno dei 25 paesi europei inclusi nell’organizzazione. Quest’anno la rappresentativa italiana, oltre ai tre sardi, comprende altri 28 atleti e si ritroveràin Portogallo con centinaia di atleti/e di altri stati che includono persone in dialisi
oppure che hanno ricevuto un trapianto di organo solido o di cellule ematopoietiche.Gli ETSC – come i Giochi mondiali per trapiantati (World transplant games – WTG) e altre analoghe manifestazioni – non sono, tuttavia, un mero evento sportivo: come è facilmente intuibile, più che assegnare medaglie e registrare record conta promuovere la donazione degli organi. La figura dell’atleta trapiantato/a, infatti, mostra in modo evidente come questo grande gesto di generosità (realizzato in vita o dopo la morte) consenta di riportare a un’esistenza piena di vitalità persone condannate alla sofferenza quando non a una morte precoce. Inoltre, le persone trapiantate o dializzate che gareggiano in sport anche impegnativi – quali, ad esempio, ciclismo, nuoto, atletica e tennis – contrastano la convinzione ancora diffusa che chi vive questacondizione faccia necessariamente una vita molto limitata e priva di soddisfazioni. Soprattutto, però, aiutano a sensibilizzare tutta la popolazione, non solo coloro che hanno affrontato un trapianto o effettuano la dialisi, sull’importanza dell’attività fisica come terapia oltre che come prevenzione per le malattie.
I tre atleti sardi sono ben consapevoli di essere testimoni di questi messaggi, anche perché sono ormai veterani di tali competizioni. Tra loro c’è anche chi è tornato da queste esperienze con qualche medaglia, oltre che con la gioia di aver reso intensamente grazie alla propria donatrice o al proprio donatore.
È il caso di Giovanni Fadda, quasi 73enne di Cagliari e trapiantato di fegato a Padova, che a Lisbona si cimenterà nell’atletica su più distanze: 400, 800, 1.500 e 5.000 metri.
Invece, Paolo Perra, di Settimo San Pietro e trapiantato di fegato a Cagliari, festeggerà proprio in Portogallo i suoi 59 anni gareggiando nel tennis (singolo e doppio), nella petanque e nelle freccette.
Anche su Enrico Pitzalis non si possono nascondere le aspettative, considerato che ha già vinto medaglie in precedenti manifestazioni sportive. Il 46enne di Settimo S. Pietro, trapiantato di rene a Cagliari, si metterà in gioco nel tennis (singolo e doppio), come abitualmente, ma anche nel padel e nella petanque.
Tutti e tre gli atleti sono dirigenti dell’associazione di trapiantati Prometeo AITF ODV, che prosegue la tradizione di mandare suoi rappresentanti alle competizioni sportive internazionali anche sotto la guida del nuovo presidente Giorgio Pavanetto.
Oltre a promuovere la donazione degli organi e l’attività fisica tra le persone trapiantate, la Prometeo si occupa di informare sui trapianti d’organo, di supportare non solo le persone trapiantate ma anche le trapiantande e i loro familiari, di contribuire a rafforzare il coordinamento tra istituzioni, strutture sanitarie e medici operanti sul territorio. L’associazione è Delegazione regionale sarda dell’AITF, è dotata di personalità giuridica di diritto privato ed è iscritta al Registro unico del Terzo settore (RUNTS). Porta avanti la sua attività grazie a contributi pubblici, al 5×1000 e a donazioni di privati.