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San Gavino Monreale, il dramma della storica Fonderia tra licenziamenti e silenzi

In data lunedì 20 maggio, presso lo stabilimento di San Gavino Monreale, si è tenuta un’assemblea tra i lavoratori e la RSU per fare il punto della situazione.

Quanto segue è la sintesi di ciò che si è detto, firmata da Rsu, lavoratori e lavoratrici della fonderia di San Gavino Monreale a cui va la vicinanza e il sostegno di tutta la nostra Redazione.


È passato più di un anno dalla fermata totale degli impianti dello stabilimento di San Gavino Monreale della Portovesme S.r.l., la Fonderia per i più nostalgici, e ad oggi la situazione è peggiorata.

Siamo venuti a conoscenza dell’invio di lettere di preavviso di licenziamento per ben 13 lavoratori di una ditta esterna che operava nello stabilimento, riguardanti delle figure storiche e indispensabili per la manutenzione dello Stabilimento.

Questa azione non può che far aumentare la paura e la preoccupazione dei 50 lavoratori diretti e indiretti interessati, perché come ci insegna la storia si parte sempre dall’anello più debole.

A oggi non si conosce ancora quale sia il loro futuro, delle loro famiglie e dello stesso stabilimento.

I tavoli tecnici avviati nell’estate 2023 tra Glencore, Governo, Regione e Sindacati non hanno portato soluzioni per i due stabilimenti (San Gavino e Portovesme).

Quello che prima era il fiore all’occhiello delle lavorazioni metallurgiche non ferrose in Italia, al punto di essere dichiarato d’importanza strategica nazionale, ora vede impegnata una forza lavoro ridoFa a minimi termini, con la maggior parte degli impianJ fermi o in marcia a regime ridoFo.

Purtroppo, visto anche il silenzio totale riguardo alla tanto acclamata riconversione (che non prevede nessun ruolo per lo stabilimento di San Gavino Monreale) le previsioni per il futuro diventano sempre più incerte e nere e non si intravede un minimo spiraglio di luce.

Le uniche voci che arrivano alle nostre orecchie sono scenari sempre più bui dove non si parla di certo di riavvi degli impianti, anzi, a dire la verità, si parla di tutto il contrario.

Da circa 4 mesi noi dello stabilimento di San Gavino Monreale aspettiamo risposte da parte della Multinazionale su eventuali lavorazioni da effettuare con prodotti esteri, risposte che nel caso fossero positive porterebbero un minimo e temporaneo ristoro economico per i lavoratori in cassa integrazione a zero ore da più di un anno.

Ma come sappiamo non sarà la soluzione che farà ripartire la nostra fabbrica a pieno regime.

Aspettiamo risposte anche riguardo la seconda parte del test avviato a Settembre/Ottobre 2023 e dal quale abbiamo ottenuto risultati eccellenti.

Non è più tempo di attese, le famiglie e i sogni di una sistemazione dei lavoratori non possono più aspettare i tempi biblici della politica, e per questo chiediamo che il nuovo Governo Regionale prenda in mano la situazione e ci aiuti a trovare soluzioni che possano dare delle risposte alla vertenza in piedi dal 2022 causata dalla crisi energetica.

Ricordiamo che in Italia i prezzi dell’energia sono superiori di 2 o 3 volte rispetto a quelli di paesi europei dove si effettuano le nostre stesse lavorazioni, è palese che in questo modo diventa difficile continuare a produrre ed a investire in Italia.

Al fine di risvegliare le coscienze ormai assopite, per difendere il nostro posto di lavoro, la dignità lavorativa e la salvaguardia occupazionale del territorio, l’RSU, le lavoratrici e i lavoratori inoltreranno questo comunicato a tutte le istituzioni coinvolte (Presidente della Regione Sardegna, assessori, ecc…), auspicando in un’eventuale convocazione da parte di questi ultimi finalizzata a ottenere i dovuti chiarimenti, e si riservano il diritto e il dovere di attuare tutte le azioni di protesta utili per dar voce alla vertenza che continua ad essere in stand-by da troppo tempo.

“Glencore, Regione e Governo, non dimenticatevi della Fonderia di San Gavino Monreale”.

Rsu, lavoratori e lavoratrici della fonderia di San Gavino Monreale

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