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venerdì, 22 Novembre 2024
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Giacomo Meloni nuovo Presidente di Confartigianato Sardegna

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Giacomo Meloni è il nuovo Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, 58 anni, imprenditore edile di Olbia: guiderà le 7mila imprese, con 20mila addetti, per i prossimi 2 anni. Eletto stamattina a Olbia. Presentato anche il dossier “Tendenze 2024 e prospettive 2025 per la Sardegna”: per l’Associazione Artigiana è una economia di “stabilizzazione”.

Giacomo Meloni, 58enne imprenditore edile di Olbia, è il nuovo Presidente Regionale di Confartigianato Sardegna; guiderà l’Associazione, con 7mila imprese e 20mila addetti, nel prossimo biennio.

Lo hanno deciso i delegati artigiani, riuniti questa mattina nel capoluogo gallurese durante l’Assemblea Regionale dell’Organizzazione Artigiana che ha eletto anche il VicePresidente Vicario, Fabio Mereu, 45enne imprenditore del trasporto persone di Cagliari, che verrà supportato dagli altri 2 VicePresidenti: Sandro Paderi, imprenditore edile di Oristano, e Giuseppe Pireddu, autoriparatore di Macomer. Della Giunta faranno parte, oltre a Presidente e VicePresidenti, anche Norella Orrù e Salvatore Loi (Cagliari-Sud Sardegna), Marina Manconi (Gallura), Giuseppe Tatti (Nuoro), Antonio Matzutzi (Oristano), Marco Rau e Maria Amelia Lai (Sassari).

Meloni approda al vertice dell’Associazione dopo quasi 30anni di militanza in Confartigianato nella quale è stato, per più mandati, VicePresidente Vicario Regionale, Presidente Provinciale di Confartigianato Gallura, Presidente Regionale degli Imprenditori edili di Confartigianato, Presidente della Cassa Artigiana dell’Edilizia, componente di Giunta Nazionale di Confartigianato Edilizia-ANAEPA, e vicePresidente del Cipnes di Olbia.

Non smetteremo mai di avere cura, tutelare, rafforzare e far crescere questo fondamentale patrimonio di tradizione, conoscenza, innovazione, talento, capacità, resilienza e lavoro che le micro, piccole, medie imprese e le artigiane offrono all’Isola, al resto d’Italia e d’Europa per la crescita economica e lo sviluppo competitivo del tessuto produttivo e per il progresso sociale di cittadini e imprenditori – ha affermato il neo Presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Melonilo ribadiremo anche alla Presidente Todde, agli Assessori e ai Consiglieri Regionali ai quali, come abbiamo sempre fatto non chiederemo favoritismi o strumenti di mero assistenzialismo ma solo di essere messi nelle condizioni di continuare a fare il nostro meglio creando reddito e occupazione. Questa è stata e sarà sempre la nostra strada maestra e starà a noi vigilare e chiedere continuamente che gli impegni presi siano rispettati”.Il lavoro che ci troveremo a compiere insieme alla Giunta sarà irto di difficoltà e, viceversa, anche ricco di soddisfazioni se sapremo farlo insieme con il giusto spirito costruttivo e di visione comune, perché l’unico obiettivo sarà quello di far crescere la Sardegna – ha proseguito il Presidenteci mettiamo fin d’ora a disposizione per un primo confronto con la Presidente, con gli Assessori e con le Commissioni Consiliari: le nostre proposte saranno sempre franche, costruttive e propositive e con l’unico obiettivo di sostenere il comparto artigiano”

“Con questa nostra visione e su questi temi principali intendiamo procedere con un approccio chiaro, leale, propositivo e continuare a fare da stimolo a chi poi deve prendere le decisioni strategiche e scegliere dove indirizzare le risorse e le attenzioni – ha sottolineato Meloni – continueremo a farlo in tutte le occasioni possibili cercando momenti di dibattito e di dialogo, indicando le migliori e più adeguate soluzioni, presentando idee e progetti ambiziosi ma realizzabili”.

Il Presidente ha anche ricordato come la Presidente Todde e numerosi Consiglieri, abbiano condiviso e sottoscritto, in campagna elettorale, le priorità delle piccole imprese presentate dall’Associazione Artigiana attraverso il “Manifesto” di Confartigianato Sardegna con il quale gli artigiani sardi hanno chiesto alla politica regionale un solido e tangibile sostegno all’Artigianato sardo, per posizionarlo al centro delle strategie di sviluppo della Sardegna, con l’obiettivo di riconoscere il ruolo cruciale dell’imprenditore artigiano. Il “patto”, che gli artigiani di Sardegna auspicano possa essere onorato nel corso del mandato elettorale, comprende sette punti chiave: trasporti e infrastrutture, credito e incentivi, energia, innovazione tecnologica e digitalizzazione, lavoro e formazione, crisi demografica e spopolamento, burocrazia e semplificazione amministrativa. L’operato del futuro Presidente e del futuro Consiglio Regionale, rispetto agli impegni, verrà monitorato dal team della ChainFactory srl, spin-off accademico dell’Università di Cagliari guidato dal Professor Alessandro Spano.

Il nuovo Presidente con Segretario Regionale, Daniele Serra, nella sessione pubblica, hanno inoltre presentato il dossier Tendenze 2024 e prospettive 2025 per la Sardegna”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i dati tra il 2018 e 2024 forniti da Istat, Movimprese, Ministeri e Anpal, con i numeri dell’economia sarda e lo stato di salute delle quasi 170mila piccole e medie imprese sarde, di cui oltre 34mila artigiane, con quasi 90mila addetti, che operano nelle costruzioni, autotrasporto e autoriparazione, servizi alla persona e digitali, alimentazione e ristorazione, moda, pulizie e tutela del paesaggio e tipico e tradizionale, rappresentando il 20% della forza produttrice dell’Isola e il 13% del valore aggiunto regionale, equivalente a quasi 4 miliardi di euro.

Le imprese artigiane sarde sono cresciute come numeri e come mentalità trasformandosi da entità piccole e disorganizzate in realtà mature con competenze elevate e qualificate, che fanno della conoscenza e dell’innovazione il loro modus operandi – ha continuato il neo Presidentei dati sardi, per il terzo anno consecutivo, confermano la tendenza alla crescita e al cambiamento del comparto che, in ogni settore, è in grado di padroneggiare le nuove tecniche digitali per il rinnovamento dei processi produttivi”. “Anche se dinamiche e in crescita e costantemente in prima linea per contribuire alla crescita dell’Isola – ha rimarcato Serrale imprese artigiane rimangono realtà fragili; per questo chiedono garanzie, certezze e zero burocrazia per la Legge Regionale 949, la legge artigiana. C’è necessità di metterla in sicurezza e quindi bisogna che diventi strutturale e torni a essere agile e rapida come in passato. Lo strumento, in 4 anni, ha erogato oltre 80milioni di euro di sostegni alle imprese sarde del settore”. “Le piccole realtà possono essere viste come elementi di debolezza per l’economia, ma è proprio da questi valori che traggono la capacità di affrontare le sfide del futuro legate all’innovazione e alla sostenibilità – ha concluso Meloniper tutta la Sardegna le imprese artigiane rappresentano un vero e proprio presidio economico e sociale nei piccoli comuni, anche in quelli più periferici”.

I dati del dossier mostrano come, per ora, la tendenza sulle dinamiche di quest’anno in corso per la Sardegna sia di una economia di stabilizzazione ovvero con percentuali che crescono o calano senza eccessivi strappi. Tre gli indicatori più rilevanti: le imprese che aumentano, l’inflazione che si riassorbe, e lavoro che cresce ma prosegue la carenza di figure professionali adeguate.

DEMOGRAFIA REGIONALE IMPRESE

Nel primo trimestre 2024 le imprese totali in Sardegna erano 169.396 con saldo di -151 realtà dato da 2.520 nuove iscrizioni e 2.620 cessazioni, equivalente a un calo dello 0,09%.

DEMOGRAFIA REGIONALE ARTIGIANATO

Sempre nel primo trimestre, nell’artigianato le aziende registrate erano 34.314, il 20% di tutto il panorama produttivo, con un saldo di +22 attività, dato da 707 iscrizioni e 685 cessazioni, equivalenti a un tasso di crescita dello 0,06%. I dati sul settore pongono l’Isola al secondo posto in Italia come crescita del settore dopo il Lazio con +0,19% e una media nazionale del -0,12%. Nel primo trimestre 2023, la Sardegna nel primo trimestre 2023 registro una frenata dello 0,07% mentre ora registra una crescita del 0,06%.

PIL

In Sardegna la dinamica del PIL nel 2023 rallenta rispetto all’anno precedente e si attesta al +0,20%. Per il 2024 è prevista una dinamica sempre prossima allo zero ma leggermente più elevata (+0,34%). Nonostante il rallentamento della crescita il PIL nel 2025 è previsto il recupero dei livelli pre crisi (2019) segnando un +2,2% e contribuendo allo slancio positivo del Mezzogiorno che segna un +3,9%.

INFLAZIONE

Buone notizie arrivano dall’inflazione in netta frenata: a marzo 2024 la percentuale ha raggiunto lo 0,7% rispetto al +9% di marzo 2023. Ancora alto il prezzo dell’energia: a marzo 2024 risultava più alto del 41,8% rispetto a quello del 2021 ma inferiore a quello nazionale che ha registrato un +46,9% e a quello delle Isole con un +49,5%.

PNRR E INVESTIMENTI PUBBLICI

Il PNRR rappresenta uno stimolo rilevante per l’economia sarda, attenuando gli eventuali effetti recessivi che potranno scaturire nei prossimi mesi. Nel 2023 la spesa nazionale per investimenti pubblici sul PIL torna a salire (2,9% del PIL). Le amministrazioni locali stanno facendo la loro parte: al I trimestre 2024 i pagamenti per investimenti dei Comini dell’Isola registrano un aumento tendenziale del +47,3% (+46 milioni di euro) accelerando il passo (nel 2023 l’incremento registrato si attestava al +32,8%).

EXPORT

L’export manifatturiero (che comprende le grandi produzioni industriali come i combustibili) sardo registra una brusca frenata: il 2023 si è chiuso con -24%, dato che pone l’Isola all’ultimo posto della graduatoria nazionale. Pesante crollo dei prodotti derivati alla raffinazione del petrolio e dei prodotti chimici mentre reggono i prodotti alimentari, le lavorazioni metallifere e le lavorazioni di macchinari e apparecchiature. Al contrario reggono le esportazioni delle piccole e medie imprese che hanno registrato un +6% sul 2022, dato superiore al nazionale che ha chiuso con un 1,8%. Tengono i prodotti alimentari, i tessili, l’abbigliamento, i supporti stampati, e i prodotti i metalli. In Pesante calo legno e sughero e i mobili.

LAVORO

Nel 2023 sono 577 mila gli occupati nella regione, 11 mila in più (+1,9%) rispetto al 2022; trend positivo trainato dalle occupate (+3,9%) e dai lavoratori dipendenti (+2,0%).

Tale risultato positivo non risulta però ancora sufficiente per recuperare il numero di occupati del 2019, anno pre-crisi, (quando erano 582 mila), registrando una dinamica del -0,9%; restano ampiamente sotto i livelli 2019 le occupate (-1,8%), e i lavoratori indipendenti (-3,0%).

A livello settoriale si osserva nell’ultimo anno, 2023 su 2022, un calo dell’occupazione nel Manifatturiero (-11,1%), registrando una delle peggiori performance rilevate a livello nazionale come nelle Costruzioni (-12,2%); mentre positiva è la dinamica rilevata per i Servizi (+4,7%). Rispetto al livello 2019 è invece il comparto Costruzioni quello che presenta l’incremento più intenso, e a doppia cifra, dell’occupazione (+20,5%), a cui segue il Manifatturiero (+5,2%). Mentre non è ancora stato raggiunto il numero di occupati pre-crisi per i Servizi (-3,1%).

Sul fronte lavoro, variabile traino dell’ultimo periodo, una delle principali problematiche che interessa le imprese è la difficoltà di reperimento. La quota di entrate ritenute difficili da trovare a maggio 2024 si attesta al 49,2%, superiore di 4,6 punti a quella rilevata a maggio 2023 (44,6%).

Per il trimestre maggio-luglio 2024, trimestre di ‘apertura’ dell’estate, le imprese sarde prevedono 64mila nuove entrate, oltre 2 mila di più rispetto a quelle previste nello stesso periodo di un anno fa. L’incremento di domanda di lavoro registrato per il solo mese di maggio, pari al +19,6% (+3mila entrate rispetto a maggio 2023), posiziona la nostra regione 2^ nella classifica nazionale

LAVORO UNDER 35

Per gli under 35 nel 2023 l’occupazione è cresciuta del +3,4% sul 2022 mentre rispetto al 2019 registra un gap del -3,8%. L’isola registra la seconda performance negativa per l’occupazione giovane tra il 2019 e 2023. Per ciò che riguarda gli over 35, tra il 2022 e 2023 si è registrata una crescita del +1,5% mentre il gap tra il 2019 e 2023 rimane ancora del 0,5%. Tra il 2022 e 2023 crollano gli occupati del manifatturiero dell’-11,1% (peggior risultato in tutta Italia) e quelli delle costruzioni con -12,2%. Al contrario eccellente performance dei servizi (+4,7%), commercio e turismo (+1,3%) e altri servizi (+6,2%). Su 577mila occupati, 454mila sono quelli impiegati nei servizi, 51mila nella manifattura estesa, 39mila nelle costruzioni e 33mila nell’agricoltura.

DOMANDA LAVORO E FIGURE PROFESSIONALI MANCANTI

Nel 2023 le imprese sarde non sono riuscite a reperire il 42% della manodopera necessaria, pari a 64.170 posti rimasti scoperti. Le cose sono andate peggio per le piccole realtà che hanno avuto difficoltà ad assumere il 42,9% del personale (48.030 lavoratori), e per gli artigiani la cui quota di lavoratori introvabili è arrivata al 50,7% (8.170 addetti).

Tra maggio e luglio 2024, la Sardegna ha previsto l’assunzione di quasi 21mila nuovi addetti (+19,6% rispetto allo stesso periodo del 2023) di cui il 49% di difficile reperimento.

EDILIZIA E CASE GREEN

Preoccupa il previsto calo dell’edilizia: a livello nazionale si stima un calo del 2,5% per il 2025 e 0,8% nel 2026, andamento che sicuramente avrà un impatto negativo anche sul sistema regionale delle costruzioni.

Per ciò che riguarda la nuova direttiva europea “case green”, l’impatto della nuova regola sulla Sardegna sarà veramente importante sia termini di patrimonio da riqualificare, sia come aziende interessate alle prospettive di questo nuovo mercato: quasi 90mila immobili vetusti e circa 25mila imprese edili pronte ad intervenire. Un giro d’affari che potrebbe essere anche superiore rispetto a quello del superbonus considerato come quelle impegnate saranno tutte risorse private che non andranno a intaccare i bilanci dello Stato. Per valutare l’impatto, basti pensare che per un intervento totale di riqualificazione di un immobile di 100 metri quadri si innesca un giro d’affari, tra riqualificazione, efficientamento e autoproduzione, che arriva facilmente ai 150mila euro di investimento. D’altra parte, però, c’è da considerare come un immobile rimesso a nuovo possa valere anche il doppio rispetto, con consumi energetici praticamente azzerati, rispetto a uno ancora da ristrutturare. Il panorama residenziale della Sardegna versa ancora condizioni critiche, con abitazioni troppo vecchie e in cattive condizioni di salute e che consumano troppo. L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, ha anche analizzato l’età e lo stato dei 512.310 edifici privati (case unifamiliari, ville, villette, case a schiera, palazzine, condomini anche con attività economiche al piano strada) costruiti prima del 1981 (322.515 unità) e dopo l’81 (189.795), secondo dati Istat. Dall’indagine è risultato che il 17% (87.262 edifici) del totale degli immobili versano in pessime o cattive condizioni, ponendo l’isola al 6° posto in Italia tra le regioni con un patrimonio immobiliare vetusto.

CREDITO E TASSI BANCARI

E’ di 148milioni di euro l’extra costo causato dal caro tassi bancari verso le micro e piccole aziende della Sardegna condizione che ha imposto all’83,4% delle realtà produttive isolane di ricorrere all’autofinanziamento nel caso di necessità creditizie. In ogni caso, nell’Isola il 50,7% delle imprese di ridotte dimensioni continua a dipendere dall’erogazione di mutui e prestiti da parte degli Istituti di Credito. Nei territori isolani l’extra costo ha colpito Sassari-Gallura per 46 milioni, Cagliari per 45, il Sud Sardegna per 22, Nuoro per 20 e Oristano per 15. A dicembre 2023 in Sardegna si contavano 8miliardi e 371milioni di prestiti al totale delle attività produttive isolane; di questi 2miliardi e 532milioni sono andati alle micro, piccole e medie imprese il cui credito in 2 anni si è contratto del 5,6%.

INVESTIMENTI GREEN

Nel 2023 il 64,1% delle imprese sarde ha investito in tecnologia, formazione figure professionali green, con un trend del +25,5% rispetto al 2022.

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