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Cani randagi pericolosi, la lettera di una lettrice di San Gavino Monreale

Abbiamo ricevuto una toccante lettera da parte di una nostra lettrice, che racconta (e denuncia) un grave fatto accaduto nelle campagne di San Gavino Monreale. La pubblichiamo integralmente, sperando che il tema venga affrontato al più presto e vengano messe in atto tutte le politiche per garantire la sicurezza dei cittadini e degli amici a quattro zampe nel centro abitato e nelle campagne.


Mio padre era solito fare delle belle passeggiate con il nostro piccolo Goby nella periferia vicino a casa. Goby era un cane speciale, sempre felice. Aspettava la sua passeggiata sul tappeto della cucina, con quella coda sempre in movimento.

Ieri, durante la loro passeggiata pomeridiana, un cane venuto all’improvviso da una recinzione arrugginita, bucata e in stato di abbandono, si è avventato contro di lui e l’ha strappato a mio padre. Con una furia incontrollata, tale da provocare a Goby delle ferite che gli sono state fatali. La disperata corsa in clinica, un’operazione d’urgenza, ma troppe le lesioni interne.

Mio padre nel tentativo di separarli, con tutte le sue forze, è stato a sua volta morso alla mano e al braccio.

Goby ha combattuto durante la notte, perché lui era un guerriero. Aveva il cuore di un leone e una dolcezza di cui noi umani siamo incapaci. Questo non è bastato.

Le istituzioni del nostro paese vivono la grave situazione del randagismo e dell’abbandono animale, nella noncuranza, conniventi, nonostante questo problema si stia estendendo a macchia d’olio! E a pagare le conseguenze sono persone come noi, che amano i loro animali perché sono parte della famiglia! E se foste stati voi? Con i vostri figli? Invece che noi? Per sollevare un tema che colpisce giornalmente la nostra comunità: il randagismo e la non custodia di cani che ripetutamente vengono abbandonati a loro stessi nelle campagne del nostro paese dagli stessi proprietari!
Goby ci ha lasciati questa notte, ma noi faremo ogni cosa possibile perché altre persone non debbano affrontare la stessa perdita in questo modo.

Lui amava l’aria aperta, andare in scooter con mio padre, amava il sole e la bellezza dell’amore che riceveva. Ma l’amore che lui dava a noi era ancora più grande. Vogliamo ricordarlo così…

Ciao piccolo Goby.

Jessica Orrù

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