Sono pesantemente discriminati i docenti precari della Sardegna costretti a sostenere le prove orali del concorso in altre regioni, come Campania, Basilicata e Marche: la denuncia è della Flc Cgil regionale, che fa appello al ministro affinché rimuova l’oggettivo svantaggio che potrebbe anche comportare l’impossibilità di sostenere la prova, e alla presidente della Regione e alla Giunta affinché promuovano azioni utili nella stessa direzione.
“I collegamenti verso la Campania, la Liguria e le Marche, così come verso altre regioni d’Italia, sono assai limitati, disagevoli e assai costosi“, ha detto la segretaria regionale Flc Cgil Emanuela Valurta sottolineando che “il bando concorsuale steso dal ministero dell’Istruzione ha previsto l’accorpamento delle sedi di svolgimento delle prove in base a criteri esclusivamente numerici, senza tenere minimamente in considerazione le specificità dell’Isola e, anzi, penalizzando gli aspiranti docenti sardi rispetto ai colleghi delle altre regioni”.
La Flc ricorda che la Costituzione
sancisce il principio dell’uguaglianza formale e sostanziale tra i cittadini e il dovere della Repubblica è rimuovere gli ostacoli che limitano la loro partecipazione alla vita del Paese: “Una previsione decisamente ignorata dal ministero visto che i disagi, l’impegno economico e temporale richiesto ai docenti della Sardegna, potrebbero indurre serie difficoltà e persino la rinuncia da parte degli stessi candidati stessi”.Per questi motivi dal sindacato arriva la richiesta urgente di un intervento per risolvere “questa paradossale situazione che colpisce numerosi precari”.