Il Governo taglia i fondi del PNRR destinati alla sanità pubblica e scatena la reazione delle opposizioni e dei presidenti di Regione. Anche in Sardegna non si è fatta attendere la risposta di Alessandra Todde, la neopresidente ha infatti rilasciato una lunga dichiarazione in cui esplicita la sua posizione sulla questione.
“Mentre siamo al lavoro per costruire la squadra di governo della nostra Sardegna e dare le prime risposte alle moltissime priorità che abbiamo il compito di affrontare – ha dichiarato la Presidente Todde – non posso restare in silenzio di fronte a una decisione che colpisce duramente la Sardegna e le altre regioni d’Italia. Il drastico ridimensionamento dei fondi del PNRR destinati alla sanità pubblica, voluto e annunciato dal governo Meloni, non rappresenta solo un taglio di bilancio, ma è un vero e proprio attacco alla salute dei cittadini sardi e di tutta l’Italia”.
“Con una riduzione di quasi 1,2 miliardi di euro dal PNRR, relativi prevalentemente a opere per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere, e un conseguente taglio della spesa sulla salute in rapporto al PIL, assistiamo a una manovra che mette a rischio la capacità di garantire i servizi sanitari pubblici essenziali alla nostra popolazione. Servirebbero, a livello nazionale, 11 miliardi in più all’anno per tornare ai livelli del 2008 e invece anche per i prossimi due anni non sono previsti aumenti percentuali del rapporto tra spesa nella sanità pubblica e PIL. E questo – prosegue la Presidente della Regione Sardegna – in un Paese come l’Italia dove già si spende, sempre in rapporto al PIL, circa la metà di quanto viene speso per la sanità in Francia e Germania. Si compromette così non solo il presente ma anche il futuro del sistema sanitario, e proprio in un momento in cui sarebbe necessario e urgente rafforzarlo, visto anche il richiamo della ragioneria di Stato a rendere indisponibili le risorse preordinate all’entrata in vigore delle nuove tariffe e quelle per l’aggiornamento dei Lea – pari a 631 milioni di euro per l’anno 2024 e a 781 milioni di euro a decorrere dal 2025 -, che sino ad ora erano state utilizzate per coprire altre inefficienze delle sanità regionali, fino a quando non si garantirà l’effettivo utilizzo delle stesse per le finalità indicate dalle norme”.
“In sede di Conferenza delle Regioni è stato chiesto al governo un impegno formale per l’eliminazione del definanziamento o di prevedere in alternativa il reintegro dei fondi, dichiarandosi pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale se tali richieste dovessero rimanere inascoltate. La salute dei cittadini e delle cittadine non può essere messa in pausa. Deve essere garantita nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione. Non accetterò passivamente questa decisione. Chiedo al governo di riconsiderare le proprie priorità e di mettere la salute dei cittadini al primo posto. Farò tutto ciò che è in mio potere – conclude Alessandra Todde – per combattere questa decisione e assicurarmi che la voce dei sardi venga ascoltata”.