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Siccità, l’allarme degli agricoltori: “Sicilia dimostra che in Italia serve riforma strutturale e cultura acqua”

L’Italia si trova a fronteggiare un problema crescente e sempre più evidente anno dopo anno: la siccità. Questo fenomeno sta mettendo a dura prova l’agricoltura, l’approvvigionamento idrico e l’ecosistema italiano nel suo complesso. Con le precipitazioni diminuite e le temperature medie in costante aumento, la siccità sta emergendo come una sfida critica per il paese, richiedendo azioni concrete e sforzi collettivi per affrontare le sue conseguenze devastanti.

L’ultimo grido di allarme arriva da Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

“Confeuro sta seguendo con molta preoccupazione quanto sta accadendo nel territorio regionale della Sicilia – spiega Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro dove purtroppo è stato dichiarato lo stato di crisi idrica per siccità: una vera e propria emergenza, che aumenta d’intensità e desta allarme in vista della prossima estate: mancano ancora alcuni mesi al caldo torrido del periodo estivo, eppure la regione è già costretta a razionare l’acqua a circa tre milioni di persone. Un contesto di una gravida inaudita, non degno per una nazione come la nostra che si definisce moderna, e ancora un contesto non nuovo, ma che richiede interventi risolutivi, rapidi e concreti sia nel breve che nel lungo periodo, se non si vogliono rischiare danni dalla portata enorme. E guai a pensare che il resto del territorio italiano e, quindi, l’intero comparto agricolo, possa essere esente da tali rischi idrici. Anzi, in attesa che nel nostro paese si realizzino i progetti previsti dal Pnrr, per i quali auspichiamo una forte accelerazione, è necessario e improcrastinabile coinvolgere maggiormente i consorzi di bonifica al fine di rendere più diffuse le modalità di irrigazione di precisione e strumenti di difesa del suolo. Al momento l’uso di tecnologie sembra essere la strada obbligata al fine di gestire il consumo di acqua nel settore agroalimentare. Al contempo, bisogna cominciare a diffondere una nuova cultura del risparmio sull’acqua: in tal senso, serve una vera e propria rivoluzione che parta da campagne di sensibilizzazione ai bambini e alla popolazione. Siamo il paese con il consumo idrico più elevato pro capite in Europa, un dato allarmante che deve far riflettere le istituzioni”.

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