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domenica, 22 Dicembre 2024

Simone Murtas: l’importanza del VOTO UTILE per le Elezioni regionali di Domenica 25 febbraio

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In un mondo che aspira al cambiamento, Simone Murtas risponde con una visione politica precisa, frutto di vent’anni di passione e impegno al servizio delle comunità del Medio Campidano. Simone domenica 25 febbraio, è candidato nella lista di Fratelli D’Italia per il rinnovo del Consiglio Regionale della Sardegna nella Circoscrizione del Medio Campidano. Scopri la sua visione, i suoi ideali e i suoi progetti per un Medio Campidano che vuole sognare in grande.

Simone Murtas, 36 anni, vicesindaco di Arbus, vicecoordinatore regionale di Anci giovani Sardegna, dipendente pubblico. Candidato alle elezioni Regionali di domenica 25 febbraio.

La mia avventura politica è nata quando avevo solo 16 anni, un percorso iniziato stando tra la gente e ascoltando le loro voci. Oggi, dopo vent’anni di lavoro nel territorio, affronto una nuova ed emozionante sfida: mi candido nel Medio Campidano come consigliere regionale per Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, per Paolo Truzzu Presidente.

Come nasce la tua volontà di candidarsi?

La mia candidatura non è un caso, ma il risultato di un impegno costante e di una presenza attiva nel territorio. Ho imparato fin da giovane il valore del lavoro serio e dell’impegno costante, valori che oggi porto con me in questa nuova avventura politica. Non sono tipo da fare promesse a vanvera; credo fermamente nell’importanza di mantenere la parola data e di agire con integrità.

Uno dei temi più discussi è sicuramente quello legato alla sanità. Quali sono i tuoi obiettivi a riguardo?

In un mondo in cui la salute è al centro delle nostre vite, l’accesso a cure tempestive e di qualità è una priorità assoluta. Il mio obiettivo in Regione è quello di avvicinare la sanità al cittadino e promuovere un sistema più efficiente e accessibile, mi impegno fin da oggi a consolidare e potenziare la rete territoriale e la medicina di prossimità, senza stravolgere l’assetto sanitario esistente, ma attraverso un’integrazione più efficace tra i vari livelli di assistenza, garantendo che ogni individuo possa ricevere cure nel proprio contesto di vita.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ci offre un’opportunità unica per rafforzare e innovare il nostro sistema sanitario, soprattutto attraverso lo sviluppo di un servizio di telemedicina all’avanguardia. Questa tecnologia, essenziale per migliorare l’accessibilità alle cure, ridurre i tempi di attesa e garantire una continuità assistenziale anche nelle aree più remote, rappresenta il futuro della medicina.

Nel cuore di questo progetto di innovazione, l’ospedale di San Gavino gioca un ruolo fondamentale. L’obiettivo è assicurare che i lavori di costruzione della nuova struttura procedano speditamente, per permettere una rapida inaugurazione. Questa nuova struttura, dotata delle più moderne tecnologie, sarà un punto di riferimento per l’assistenza sanitaria nel territorio, offrendo servizi di eccellenza alla popolazione.

Non dimentichiamoci però del vecchio ospedale, l’obiettivo è quello di trasformare il vecchio nosocomio nel più grande poliambulatorio del Medio Campidano. Questa trasformazione creerà un centro di eccellenza per l’assistenza ambulatoriale, incrementando l’offerta sanitaria del territorio e rispondendo in modo più efficace alle esigenze dei cittadini.

Un altro dei temi che sembrano interessare gli elettori del Medio Campidano riguarda l’ambiente e la sua tutela.

Per prima cosa voglia ribadire come inaccettabile l’idea di sacrificare il nostro ambiente naturale per la produzione di energia verde. La nostra terra, in particolare il Medio Campidano, è ricca di bellezze naturali, di un patrimonio agricolo e turistico che non può e non deve essere compromesso da mega impianti eolici.

La mia posizione è ferma: non permetterò che si infligga alcun danno ambientale al nostro territorio, salvaguardando così la sua vocazione agricola e turistica. La mia visione è in linea con quella del Ministero della Cultura del Governo Meloni: proteggere tutte le aree di valore storico, economico e ambientale. Non possiamo limitarci a pensare solo al presente; dobbiamo anche preservare e valorizzare il nostro patrimonio ambientale per le generazioni future. In questo contesto, esploriamo attivamente soluzioni alternative sostenibili, come l’utilizzo dell’energia del metano, che potrebbe offrire un’opzione energetica rispettosa dell’ambiente senza sacrificare il nostro paesaggio.

Di fronte a decisioni che minacciano il nostro territorio, come la proliferazione indiscriminata di pale eoliche, la mia posizione è di ferma opposizione. È essenziale identificare le aree più adatte per gli impianti eolici, includendo attivamente le comunità locali nel processo decisionale. Inoltre, è fondamentale garantire che qualsiasi sviluppo energetico porti un beneficio tangibile ai cittadini.

Se parlo di ambiente penso alla mia cittadina, Arbus. 27 mila ettari di territorio caratterizzato dalle creste dell’Arcuentu e da un inestimabile patrimonio ambientale e paesaggistico. Parliamo di un territorio da valorizzare, ma per farlo abbiamo bisogno di sviluppare e portare avanti campagne di comunicazione, abbiamo necessità di avere strade percorribili, infrastrutture portuali e servizi di alto livello, senza mai snaturare quello che siamo. In collaborazione con i Comuni e gli enti locali territoriali abbiamo in programma di sviluppare una politica di rilancio turistico equilibrata. È chiaro che non possiamo tenere tutto imbalsamato, dobbiamo aumentare posti letto e servizi. Se penso alla mia Terra, penso a quanto sia fondamentale investire nei buoni prodotti della nostra terra. Le nostre aziende agricole hanno bisogno di meno burocrazia, un regime di aiuti efficiente e veloce, costi contenuti dell’energia e dei carburanti, in questo modo potranno recitare un ruolo da assolute protagoniste sui mercati globali.

In campagna elettorale ha parlato spesso di caccia e agricoltura. Quali sono le sue opinioni riguardo a queste tematiche.

Quando penso al Medio Campidano, immagino un futuro dove agricoltura sostenibile e tutela ambientale non sono solo ideali, ma realtà quotidiana. La mia missione? Promuovere un’agricoltura distintiva, rinomata per la qualità e la sostenibilità dei suoi prodotti e processi. Il Medio Campidano deve diventare un simbolo di eccellenza agricola, un esempio per tutta la Sardegna.

Voglio incentivare iniziative innovative che incoraggino le nuove generazioni a riscoprire e rivitalizzare la nostra terra e per farlo è necessario adottare pratiche all’avanguardia come l’agricoltura di precisione, il turismo rurale multifunzionale, e lo sviluppo di filiere corte integrate con servizi esperienziali. Queste non sono solo strategie, ma nuove opportunità di carriera per i giovani laureati, delineando un futuro dove l’agricoltore è sinonimo di innovazione e sostenibilità.

Il Medio Campidano vive di agricoltura, un settore ricco di potenzialità ma anche di sfide. È essenziale facilitare l’accesso a finanziamenti e crediti, rivedendo il regime degli aiuti e semplificando i processi burocratici. Questo significherà liberare gli agricoltori da impedimenti inutili, permettendo loro di concentrarsi sulla loro azienda.

Sulla Caccia invece il discorso è ovviamente più complicato. Su questi temi si rischia sempre di scontentare una parte di popolazione e di accontentarne un’altra, ma la Politica è anche e sopratutto questo, prendere decisioni.

Penso che sia giunto il momento di riformulare la percezione e il ruolo della caccia in Sardegna, trasformando l’immagine del cacciatore da quella di un semplice “predatore” a quello di un autentico custode del territorio. Il mio impegno va quindi verso una gestione più etica e sostenibile della caccia, questo rappresenterà un passo avanti verso la protezione delle nostre risorse naturali e la promozione di un rapporto equilibrato tra l’uomo e l’ambiente. L’obiettivo è quello di reinvestire le entrate derivanti dalle tasse di concessione regionale in programmi di ripopolamento che mirano alla valorizzazione di specie autoctone come la nobile stanziale e la lepre sarda, attraverso l’adozione di un nuovo quadro normativo che ne tuteli la sopravvivenza e il benessere.

La crescente preoccupazione di allevatori e agricoltori del medio campidano riguardo alle incursioni del cervo sardo, una specie il cui numero supera i 15.000 esemplari nel nostro territorio, richiede poi un’azione immediata e tempestiva. Una volta eletto lavorerò per modificare la legislazione regionale e dialogherò con il Ministero della Transizione Ecologica al fine di rivedere lo status di specie protetta del cervo sardo. Questo passo è cruciale per introdurre la possibilità di un abbattimento selettivo nei casi più critici e prevenire danni significativi alle coltivazioni e al bestiame.

Cosa vuole dire ai nostri lettori.

Andate a votare. Qualunque sia la vostra opinione e la vostra “fede politica” vi invito ad andare a votare con convinzione e a eleggere i vostri rappresentanti in regione tra i candidati del territorio, solo cosi possiamo avere voce e dare forza al nostro Medio Campidano. Questa legge elettorale, purtroppo, premia i candidati dei grandi partiti, per questo vi ricordo quanto sia importante dare valore al vostro voto. Non disperdere le preferenze nei piccoli partiti ma concentrarle su Fratelli D’Italia, oggi primo partito secondo diversi sondaggi, è il modo miglior per garantire al nostro territorio una rappresentanza in Regione. Per questo, domenica 25 febbraio, vi chiedo di andare a votare e di barrare il simbolo di Fratelli D’Italia e di scrivere sulla scheda Murtas.

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